Migranti. Oltre 20 milioni fuggono da guerre e violenze. Record storico

GINEVRA – Il numero delle persone fuggite da guerre e violenze nel 2015 supererà ogni record precedente, considerano che almeno un milione di persone hanno attraversato il Mar Mediterraneo per fuggire dal conflitto in Siria e altrove.

Lo ha dichiarato l’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati, spiegando che un anno fa erano 19,5 milioni i rifugiati in totale, mentre a metà del 2015 il loro numero ha superato i 20 milioni, per la prima volta dal 1992. Le richieste di asilo hanno invece registrato un aumento del 78 per cento rispetto alle 993.600 dello stesso periodo del 2014. ”Mai come ora c’è bisogno di tolleranza, compassione e solidarietà rispetto alle persone che hanno perso tutto”, ha detto l’Alto commissariato per i rifugiati Antonio Guterres. E’ senza precedenti il numero di rifugiati giunto quest’anno in Europa, con l’84 per cento degli arrivi provenienti da Siria, Afghanistan, Eritrea, Somalia e Iraq, secondo stime Unhcr. In un messaggio postato oggi sul sito delle Nazioni Unite, il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha detto che il “2015 sarà ricordato come l’anno delle tragedie dell’immigrazione e della sofferenza umana”. In tutto, ha aggiunto, oltre cinquemila donne, uomini e bambini hanno perso la vita quest’anno ”mentre cercavano protezione e una vita migliore”. ”Decine di migliaia sono poi stati sfruttati e abusati dai trafficanti di esseri umani. E in milioni sono diventati capri espiatori e obiettivo di politiche xenofobe e di una retorica allarmista”, ha aggiunto Ban. 

Entro metà novembre, oltre 800mila rifugiati hanno raggiunto l’Italia e la Grecia, mentre un numero inferiore è arrivato in Spagna e a Malta, secondo Human Rights Watch (Hrw). L’Organizzazione internazionale peri migranti (Oim) ha invece segnalato che almeno 3.695 persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo dal primo° gennaio al 18 dicembre 2015. L’Oima ha quindi invitato la comunità internazionale a “venire insieme e ricordare i rifugiati e migranti che hanno tragicamente perso la vita quest’anno” e lanciato una campagna, ‘Io sono un migrante’, che racconta le storie dei singoli rifugiati e migranti “per ricordare al mondo” il loro valore. Se la Giornata internazionale dei migranti, che si celebra oggi, aumenta l’attenzione sulle situazioni vulnerabile, ”non deve essere che in un giorno solo la gente si preoccupa o chi ha potere decisione si occupa” della tragedia dell’immigrazione, ha detto ad al-Jazeera Judith Sutherland, direttore associato per l’Europa e l’Asia centrale di Hrw. Per impedire che si muoia nel tentativo di raggiungere l’Europa sono necessari, secondo Sutherland, un maggiore riconoscimento del diritto di chiedere asilo, canali più sicuri e legali per chi vuole raggiungere il continente senza ricorrere ai contrabbandieri, migliori programmi di reinsediamento, visti umanitari e l’aumento del ricongiungimento familiare.

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