Sclerosi Multipla, per chi è in terapia con interferone beta c’è il programma Betaplus

È promosso da Bayer e fornisce servizio infermieristico domiciliare specializzato

ROMA – Per chi è affetto da Sclerosi Multipla, in particolare dalla forma recidivante remittente, il trattamento farmacologico attualmente più utilizzato è quello a base di interferoni (il beta 1 a e il beta 1b): si tratta di farmaci che, nelle versioni attuali, si somministrano solo via intramuscolo o sottocutanea. Il paziente deve dunque iniettarsi, o farsi iniettare, il farmaco, con le difficoltà e il disagio che possono derivarne. Per questo Bayer, che per la malattia ha studiato e produce l’interferone 1b – da iniettare a giorni alterni – ha studiato un programma che mira ad aiutare i pazienti a superare queste difficoltà, facilitando così anche una maggiore aderenza alla terapia. Si tratta di Betaplus, un programma di supporto, completamente gratuito, attivo su tutto il territorio nazionale, creato su misura per sostenere ed aiutare le persone affette da SM in trattamento con l’interferone beta-1b. A mettere in atto il programma, del quale hanno già usufruito oltre 4.000 pazienti,  è una società specializzata nel servizio infermieristico domiciliare. Si tratta di una rete di personale infermieristico specializzato nella SM (attraverso il Nurse Program), che ha il compito di insegnare alle persone in trattamento con l’interferone beta, il modo più corretto per gestire la terapia autonomamente.

Il personale è perfettamente in grado di fornire ai pazienti e ai familiari tutte le informazioni utili per una migliore iniezioni del farmaco spiegando anche come  affrontare e risolvere i problemi quotidiani, che possono essere diverse soprattutto nelle prime fasi. Sono domande semplici ma mai scontate, come ad esempio il modo corretto di conservare il farmaco, come smaltirlo, o semplicemente perplessità che possono sorgere quando la persone affetta da sclerosi multipla decide di fare un viaggio, una vacanza o pratica una attività sportiva, attività non inconsuete tra i pazienti che, ricordiamo, sono persone spesso giovani e all’inizio dell’età adulta. 
L’infermiere resta a disposizione del paziente anche per eventuali successive necessità ed opera in stretta collaborazione con i Centri Clinici che lo richiedono.
Il tutto con l’obiettivo di far sentire il paziente più sicuro, esperto e aumentare così la compliance verso la terapia, fondamentale per ricavarne i migliori benefici. Per poter accedere al servizio non serve fare code agli sportelli o muoversi da casa, per attivarlo basta mettersi in contatto con un apposito numero verde: 800-974142 che risponde  dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle18
Per ulteriori informazioni sul programma clicca qui

L’Interferone
La molecola, che viene prodotta oggi con avanzate biotecnologie, e la sua utilità nella sclerosi multipla, è nota ormai da circa 20 anni. Gli studi di efficacia eseguiti negli anni ’90 sono ormai  considerati di classe scientifica I, cioè tale da non richiedere ulteriori conferme. Questi hanno mostrato che la terapia con IFN beta 1a o IFN beta 1b sono in grado di ridurre il numero di ricadute di malattia del 30  per cento (ossia un terzo circa) agendo anche sul numero di nuove lesioni dimostrate con la risonanza magnetica.

Anche i pazienti che hanno presentato un singolo episodio clinico traggono beneficio dalla terapia con interferone: si osserva un significativo ritardo del secondo episodio clinico nei soggetti trattati. In virtù di questi risultati la terapia con IFN è oggi consigliata ed approvata anche per i pazienti che hanno avuto un singolo episodio e a rischio pertanto di sviluppare SM definita. Meno conferme ci sono per le persone affette dalla forma progressiva.

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