Oltre alle lesioni fisiche, la violenza sessuale determina importanti alterazioni psicologiche. Infatti mentre il corpo fisico della vittima ha processi di riparazione rapidi, nel tempo permangono altri” segni” come il Disturbo Post- Traumatico da Stress (P.T.S.D. ).
Il P.T.S.D. è un disturbo d’ ansia che consiste nel rivivere il trauma attraverso sogni o fantasie ad occhi aperti, nell’ evitamento di ciò che ha attinenza con il trauma, nel manifestare un persistente aumento della vigilanza. Al P.T.S.D. si associano spesso depressione, ansia, difficoltà di concentrazione, disturbi psicosomatici ( disturbi intestinali, dolori pelvici, tachicardia ecc… ).
Quando le donne riescono a chiedere aiuto, spesso raccontano di sentirsi delle sopravvissute e di avere temuto di essere uccise.
Molte raccontano la tremenda paura vissuta per la propria incolumità che le ha bloccate nei movimenti, nella parola e nei pensieri, effetti questi che spesso perdurano nel tempo.
La violenza sessuale non è assimilabile ad altri eventi traumatici poiché coinvolge
1) il corpo
2) la mente
3) le emozioni
4) il comportamento
Temi ricorrenti sono il senso di colpa, la vergogna, un senso di impotenza, paura, ansia, aggressività, apatia e difficoltà relazionali.
Nel lungo termine si può osservare un cronicizzarsi dei disturbi che possono sfociare in disfunzioni sessuali, tossicodipendenze, disturbi alimentari (bulimia, anoressia ), comportamenti autolesionistici, intenti suicidari e disturbi borderline di personalità.