LONDRA – Questi ultimi sono stati di certo anni molto bui per il trasporto aereo. Verrebbe tristemente da dire, almeno in questo caso, che tutto il mondo è paese. Infatti, dopo il clamoroso fallimento di Alitalia, che ha lasciato a terra 4200 persone, ecco che oggi la IAG, International Airlines Group, la holding che controlla British Airways e Iberia, ha annunciato licenziamenti che colpiranno 4500 dipendenti di Iberia.
Si tratta di un taglio netto per evitare un collasso a breve termine. La compagnia sembra infatti che attualmente bruci qualcosa come 1,7 milioni di euro al giorno e, nei primi nove mesi dell’anno, ha perso 262 milioni di euro, battendo addirittura il record di Alitalia.
Quella di Iberia è dunque una lotta per la sopravvivenza, che dovrà passare attraverso una ‘cura’ drastica e drammatica. Lacrime e sangue quindi per i dipendenti. L’Ad di Iberia Rafael Sanchez-Lozano è andato subito al dunque della situazione, spiegando che Iberia “è in perdita su tutti i suoi mercati, e che bisogna prendere decisioni dure ora per salvare la compagnia e ritornare all’utile”.
La società ha necessità di modernizzarsi e soprattutto ridurre i costi. E’ facile immaginare quindi che ridurre i costi significhi essenzialmente operare tagli sul personale dipendente, per arrestare le perdite e migliorare la redditività. Oltre al taglio di quasi un quarto dei dipendenti, il raggiungimento degli obiettivi passerà inoltre attraverso una riduzione del 15% della capacità della rete, così da concentrare la compagnia solo sulle tratte più redditizie. Previsto inoltre un ridimensionamento della flotta di 25 aerei. Secondo il manager, infatti, “la crisi economica in Spagna ed Europa ha avuto un impatto su Iberia, ma i suoi problemi sono sistemici e precedenti le attuali difficoltà economiche del paese”.
I sindacati avranno tempo fino al 31 gennaio prossimo per trovare un accordo, il che suona come una sorta di ricatto, ma pare che, senza un’intesa, la situazione prenderebbe addirittura risvolti più tragici, questo almeno a detta sempre dell’amministratore delegato. Il taglio del 20% del personale potrebbe quindi non bastare.
Le trattative con i sindacati non si prospettano tuttavia facili. Già qualche mese fa la compagnia si era trovata ad affrontare una serie di scioperi organizzati dal sindacato dei piloti, che protestavano contro la creazione della compagnia low-cost Iberia Express.
Comunque in mancanza dell’accordo, a quel punto, si valuterebbe una riduzione ancora più radicale e profonda. IAG ha parlato di “tagliare 4500 posti per salvaguardarne 15.500” ed ha aggiunto: “Una Iberia forte e redditizia può creare posti di lavoro e spingere il turismo, un elemento chiave per la ripresa economica della Spagna”.