ROMA – Susanna Camusso, segretaria della Cgil vuole emarginare il leader della Fiom, il quale ha fatto sapere di non volere piegarsi alle decisioni dei vertici dopo l’accordo con Confindustria sulla rappresentanza. Alcuni giornali hanno parlato addirittura di un esposto.
Una falsità, dice la Cgil in una nota pubblicata sul suo sito smentendo categoricamente le notizie apparse sulla stampa che attribuiscono alla confederazione l’intenzione di commissariare la Fiom Cgil e di deferire alla magistratura interna il suo segretario generale. “È una falsità. Non esiste alcun esposto nei confronti della Fiom Cgil o del suo segretario generale. Non esiste alcuna procedura di commissariamento della Fiom Cgil, nè alcun procedimento disciplinare nei confronti di qualsivoglia suo dirigente».
Il segretario generale, Susanna Camusso, si legge nella nota, «nelle settimane scorse ha chiesto e ricevuto dal Collegio statutario nazionale l’interpretazione autentica della norma sui vincoli che determinano per l’organizzazione le decisioni prese dal Comitato direttivo nazionale. Di questo si tratta e di null’altro».
«Per altro, come è evidente a chiunque non abbia intenti politici strumentali e abbia conoscenza diretta delle norme e dello statuto della Cgil, – prosegue la nota – al Collegio statutario nazionale è attribuita in via esclusiva l’interpretazione delle norme statutarie e non ha alcun potere disciplinare o sanzionatorio». Le notizie riportate da alcuni organi si stampa «sono quindi errate e strumentali sia nella loro sostanza che nella connessione che è stata artificiosamente costruita. Assumere posizioni politiche esplicite e diventare parte in confronto politico per una giornale è assolutamente e ovviamente legittimo. Come legittimo è rifiutare opinioni e informazioni che contrastino con le idee propagandate dalla redazione. Quello che non è, a nostro avviso, possibile e legittimo è disinformare e piegare la realtà ai propri fini, travisando, deformando e inventando notizie». Lo sforzo di tutta la Confederazione in questa delicata fase economica e sociale del Paese, conclude la Cgil, «non è certo quella di chiudersi in una polemica interna, ma di cercare di tutelare e, se possibile, promuovere il lavoro. Le vertenze aperte sono molte e i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro sono migliaia. La loro tutela deve essere il nostro compito prioritario».
La diatriba nasce proprio dall’accordo sulle regole della rappresentanza in fabbrica siglato da Cgil-Cisl e Uil da una parte e Confindustria dall’altra. La Fiom aveva contestato l’intesa raggiunta, sostenendo la necessità di farla ratificare da un referendum tra gli iscritti. Per la Camusso, viveversa, era più che sufficiente l’assenso del direttivo. Lo scontro dunque è anche sul fronte delle procedure interne al sindacato, con la segretaria che ha chiesto al collegio statutario se sia possibile punire Landini.
“Se la Cgil fosse davvero pronta a denunciare la Fiom agli organi di garanzia del sindacato sul tema dell’accordo sulla rappresentanza, come riportano oggi alcune indiscrezioni di stampa, sarebbe un fatto gravissimo”, ha replicato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. Nelle ultime ore, infatti, sono circolate voci sull’intenzione della Camusso di denunciare Landini agli organismi di garanzia per
le affermazioni fatte nel direttivo che ha dato il via libera all’accordo. ” Per quello che mi riguarda – precisa Landini – abbiamo chiesto alla Cgil di ottenere che i lavoratori possano votare e decidere sugli accordi. Una richiesta di democrazia minima – spiega il leader Fiom – e se ad una richiesta simile ci fosse una risposta della Cgil di questa natura attraverso gli organi di garanzia del sindacato sarebbe un fatto gravissimo. Quello che mi interessa – dice sempre Landini – è concentrarmi su Elexctrolux, su Fiat, sui lavoratori in cassa integrazione, su chi è in difficoltà e non ha un lavoro: dobbiamo concentrarci su questi temi, mi concentro su questi temi”.