Enti locali. Cgil, Cisl, Uil: “Tagli lineari ai dirigenti? Governo, solo cesoie e furore populista

ROMA “La priorità è riorganizzare”, così Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl commentano gli annunci del governo sulle misure restrittive per i dirigenti pubblici degli enti locali.

I sindacati mettono all’indice “le logiche da taglio lineare, che non affrontano i nodi veri della cattiva burocrazia: troppe norme, procedure farraginose, cattiva organizzazione del lavoro”.
“Tutti i lavoratori pubblici, e tra loro una dirigenza delle autonomie locali diminuita di circa il 30% a causa del blocco del turn over e  con retribuzioni ferme al 2009 ma ben lontane da quelle dei cosiddetti “manager pubblici”, si assumono quotidianamente l’onere della garanzia di fondamentali servizi pubblici: servizi sociali, pubblica istruzione gestita dagli enti territoriali, servizi ambientali e culturali, edilizia pubblica, polizia locale. Tutto in un contesto – aggiungono Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl – di generale difficoltà, con bilanci sempre più in affanno”.
“Serve una riforma che tenga insieme la riorganizzazione dei servizi con politiche per il personale coerenti e non vessatorie. Il punto – continua la nota congiunta – è sgombrare il campo dalle inefficienze, dagli sprechi, dalle consulenze inutili, dagli organici sbilanciati e dal labirinto di leggi complicate e procedimenti ottocenteschi. Il Paese chiede servizi pubblici veloci, innovativi, di qualità”.
“Bisogna quindi tagliare le norme, non gli stipendi a prescindere. Davvero – concludono le tre federazioni di categoria – da un Governo che si dice innovatore dobbiamo aspettarci solo cesoie e furore populista?”.

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