L’Istat rileva una crescita dell’occupazione nel II trimestre 2016
Un dato che appare ancora timido e insufficiente rispetto alla grave crisi occupazionale registrata in questi anni. Positiva la diminuzione della disoccupazione giovanile al 35,5%, ma è fondamentale ora agire perché questo dato cali soprattutto al Sud, dove ancora si toccano punte del 65%.
È evidente che le riprese annunciate sono ancora risibili rispetto ad andamenti di questa portata.La mancanza di autonomia, di indipendenza e di prospettive per i giovani è la vera piaga del nostro Paese, che richiede responsabilità e determinazione. Se veramente si vuole cambiare rotta non ci si può accontentare di dati vicini allo zero virgola, bisogna avviare un Piano Straordinario per il Lavoro che stanzi almeno 60 miliardi di Euro (ricavabili dalla lotta all’evasione fiscale, dalla tassazione delle rendite finanziarie, dalla vendita di parte delle riserve auree, ecc.) per la crescita, la modernizzazione, la messa in sicurezza antisismica , l’innovazione e la ricerca, nonché la valorizzazione dell’offerta turistica e del patrimonio culturale e paesaggistico.
Per capire quanto sia fondamentale intervenire sul lavoro, specialmente per i giovani, basta citare lo studio recentemente effettuato dal nostro O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori che rivela come, se la disoccupazione tornasse a valori intorno al 6% (livello pre-crisi, ancora eccessivo a nostro parere), la capacità di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di Euro l’anno.
Alla luce di tale dato appare evidente che rimettere in moto il mercato del lavoro è un’operazione imprescindibile ed improrogabile per la ripresa della nostra economia. Per questo va destinata a tale scopo ogni risorsa pubblica, senza disperdere nemmeno un Euro in rivoli e “provvedimentini” del tutto inefficaci, come quelli avviati finora.