Strage Arizona. Il killer davanti ai giudici ora rischia la pena di morte

ROMA –  Jared Lee Loughner, l’autore della strage di Tucson, è comparso per la prima volta oggi in aula a Phoenix, in Arizona.

Il giovane di 22 anni ha brevemente risposto alle domande postegli dal giudice, e ha detto di comprendere le procedure processuali. Loughner è stato formalmente incriminato dal procuratore federale dell’Arizona, Dennis K. Burke, di cinque crimini federali: due omicidi e tre tentati omicidi. Gli omicidi sono quelli del giudice federale John Roll, di 63 anni, e di Gabriel Zimmerman, 30 anni, che lavorava nell’ufficio di Gabriel Giffords. Tre invece le incriminazioni federali per tentato omicidio, tra cui quello della deputata Giffords. Si tratta solo delle prime imputazioni a carico di Loughner, quelle di competenza federale. Nei suoi confronti sono attese nei prossimi giorni anche le incriminazioni di competenza statale, che riguardano cioè non la competenza federale ma quella dell’Arizona.
Nel frattempo sembra arrivare la conferma che il giovane omicida avesse premeditato l’omicidio della deputata Gabrielle Gifford. Secondo i documenti che gli inquirenti hanno consegnato in tribunale, Loughner aveva nascosto in una cassaforte una busta con il nome della Giffords, accanto a parole inquietanti come «Ho pianificato» e «Il mio omicidio», e la firma presunta dell’autore della strage. The Daily News pubblica oggi una serie di foto inquietanti dell’appartamento di Loughner, dove appare un macabro altarino con un teschio al centro nel giardinetto.

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