Europa: fare passi in avanti sulle unioni civili

In una risoluzione giovedì il Parlamento Europeo ha condannato le leggi omofobiche e gli atteggiamenti delle istituzioni che incoraggiano le discriminazioni in molti paesi della comunità

 ROMA – Giovedì è stata approvata con un’ampia maggioranza una risoluzione del Parlamento Europeo con la quale l’assemblea ha affermato che gli stati componenti la UE dovrebbero dare l’esempio nella lotta contro l’omofobia. In particolare, gli eurodeputati hanno invitato governi e parlamenti nazionali ad elaborare istituti giuridici come le unioni registrate rispettando così i diversi orientamenti sessuali delle persone.

Esiste il problema di paesi che non fanno parte della Unione Europea ma che aspirano ad intrattenere crescenti contatti con la UE (Federazione Russa, Ucraina, Moldavia) e nei quali il discorso politico purtroppo non è esente da incitamenti all’odio verso settori minoritari della popolazione, discriminazioni che includono l’ostilità verso alcuni orientamenti sessuali. Gli accordi della UE con paesi terzi sono subordinati al rispetto dei diritti fondamentali.

Nella risoluzione presentata dai gruppi del Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici, Alleanza dei Liberali e Democratici Europei, Verdi/Alleanza Libera Europea e GUE/NGL (Sinistra Unitaria Europea-Sinistra Verde Nordica) si sottolinea che tutti i cittadini europei debbono vedersi riconosciuto lo stesso rispetto. Strumenti legislativi come le unioni registrate rappresentano un passo avanti fattibile, se negli stati esiste la volontà politica, dato che la maggioranza dei cittadini negli stati sono già favorevoli al riconoscimento di pari diritti alle coppie.

Il documento è stato approvato con 430 voti a favore, 105 contrari e 59 astensioni. Nella risoluzione si registrano le violazioni dei diritti fondamentali tuttora frequenti nell’Unione Europea e si esprime preoccupazione per gli sviluppi che limitano la libertà di espressione e di associazione: in sei paesi (Federazione Russa, Ucraina, Moldavia, Lituania, Lettonia, Ungheria) alcuni dei quali facenti parte della UE, sono state purtroppo introdotte norme liberticide che sono state utilizzate per arrestare e multare cittadini di orientamento sessuale diverso dalla maggioranza ed anche cittadini eterosessuali che hanno espresso sostegno verso i diritti di omosessuali, lesbiche, norme che il Parlamento Europeo ha individuato come elementi che legittimano le violenze e l’intolleranza.

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