Piano di tagli in Gran Bretagna. Osborne: “Inevitabile a causa del deficit di bilancio”

LONDRA – Mezzo milioni di posti di lavoro in meno nel settore pubblico, innalzamento dell’età pensionabile e taglio delle prestazioni del welfare.  Si tratta del piano quadriennale di riduzione della spesa pubblica, il più duro da decenni in Gran Bretagna, illustrato oggi dal ministro delle Finanze conservatore George Osborne che, dopo mesi di intense trattative, di fatto conferma tutti i tagli delineati nella finanziaria di giugno.

“Contrastare l’attuale deficit è inevitabile. Le decisioni su come farlo no. Ci sono delle scelte e oggi noi le facciamo. Un investimento sul futuro piuttosto che pagare il conto dei fallimenti passati. Questa è la nostra scelta” ha dichiarato Osborne in parlamento. La spesa in conto capitale capitale, ha sottolienato il ministro, sarà tuttavia di 2 miliardi di sterline l’anno superiore a quanto inizialmente previsto, a causa delle difficoltà nel recedere da alcuni contratti. L’età pensionabile per uomini e donne salirà a 66 anni entro il 2020. “Alzare l’età per le pensioni pubbliche è quello che ora molti paesi stanno facendo e questo ci permetterà di risparmiare per la fine della prossima legislatura oltre 5 miliardi di sterline l’anno” ha affermato. Osborne ha inoltre spiegato che il sistema di welfare subirà ulteriori tagli per 7 miliardi, oltre agli 11 già identificati in giugno. Nel settore pubblico dovrebbero scomparire circa 490.000 posti di lavoro nei prossimi quattro anni. Da parte sindacale sono già arrivate forti critiche alla prospettata perdita di posti di lavoro, anche se finora in Gran Bretagna la protesta contro le misure annunciate di risanamento dei conti pubblici è stata sostanzialmente limitata rispetto al caso di altri paesi come la Francia.

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