ROMA – Attimi di terrore nel cuore della Finlandia. A Turku, antica capitale del Paese scandinavo, un uomo ha tentato di accoltellare il premier Jyrki Katainen mentre era impegnato in un comizio politico.
In una manciata di secondi, l’uomo si è avvicinato al primo ministro, gli ha stretto la mano e gli ha rivolto poche parole, salvo poi tirar fuori un coltello. Il piano dell’aggressore è però fallito: gli uomini della sicurezza di Katainen lo hanno immediatamente bloccato, salvando la vita del premier, rimasto illeso, e lasciando tra le decine di persone rimaste basite solo la sensazione di una tragedia sfiorata. Katainen, 41enne leader del Partito della coalizione nazionale (centrodestra) e molto popolare nel Paese dei laghi, era a Turku per un comizio in vista delle elezioni comunali che si terranno domenica prossima nella seconda città finlandese.
Atmosfera distesa, una folta platea giunta ad ascoltare l’intervento del premier, che aveva come punto centrale l’euro.
Poi, al termine del comizio Katainen si era intrattenuto per una serie di colloqui con gli elettori. A quel punto, stando alle prime ricostruzioni della stampa finlandese, si è avvicinato un giovane dall’aria piuttosto trasandata, barba e capelli lunghi.
L’uomo ha atteso il suo turno, quindi ha stretto la mano al premier dicendo «Sono in una situazione molto difficile e ho bisogno del tuo aiuto». A questo punto, secondo Robert Seger, un fotografo locale che si trovava anche lui a pochi passi dal premier, l’uomo si sarebbe inginocchiato tirando fuori un coltello salvo poi essere immediatamente bloccato dalle guardie di sicurezza. L’aggressore non ha opposto alcuna resistenza, lasciando cadere a terra l’arma ed è stato portato via in evidente «stato confusionale». Secondo la versione di Seger, l’uomo avrebbe s cercato di brandire il coltello ma senza dare l’impressione di voler colpire. Secondo un altro testimone, citato dall’emittente nazionale pubblica Yle, l’aggressore prima di essere bloccato avrebbe invece detto al premier: «Sono venuto per ucciderti».
Restano ora da capire le motivazioni di questo gesto in uno dei pochi Paesi che hanno mantenuto la tripla A come rating ma nel quale, a causa del crollo dell’export, da qualche tempo le aziende sono costrette a ricorre a sensibili tagli dei posti di lavoro. Un’altra pista potrebbe essere quella euroscettica: Katainen è un solido difensore della moneta unica ma in Finlandia la fronda anti-euro è ampia, furente e convinta che il Paese non debba sottoporsi ad ulteriori sacrifici per salvare le economie del Sud Europa. Per chiarire davvero la vicenda, non resta tuttavia che attendere le parole dell’aggressore di Turku.