José ‘Pepe’ Mujica, presidente dell’Uruguay, ha dovuto sospendere la sua visita ufficiale, prevista in questi giorni nel nostro paese, per motivi di salute.
Il presidente ex guerrigliero è in tour dal 22 di maggio e in appena 10 giorni ha percorso 49mila chilometri raggiungendo la Cina, dove ha siglato vari accordi di collaborazione economica, e poi recandosi in Spagna e, appunto in Italia. Un viaggio che, nello stile di Mujica, conosciuto come il presidente più povero del mondo, è stato realizzato interamente in voli di linea in classe economica; davvero troppo per un uomo di ormai 78 anni e con un fisico provato dai lunghi anni di prigionia durante la dittatura militare in Uruguay del 1973-1986. Dallo staff presidenziale trapela infatti che Mujica ha bisogno di riposo e per questo motivo “ha sospeso i suoi impegni tra cui la partecipazione al premio Mediterraneo così come le udienze con le autorità italiane”. Oggi e domani infatti la sua visita prevedeva incontri con il presidente Giorgio Napolitano e con i presidente del Consiglio Enrico Letta, mentre a Napoli avrebbe dovuto ritirare il Premio Mediterraneo per le istituzioni 2013.
El Pepe, così lo chiamano nel suo paese, ha invece incontrato lo scorso 1° giugno Papa Francisco; una visita ufficiale e molto cordiale che, come ha riportato dall’Agenzia stampa vaticana, è durata tre quarti d’ora e che il Papa ha commentato dicendo di aver incontrato “un uomo saggio”. Mujica si è presentato al Palazzo Apostolico senza cravatta, con una camicia blu e un maglione verde sotto la giacca scura e ha portato in regalo al Papa un libro di Methol Ferrè con Alver Metalli (scrittore e collaboratore di Radio Rai da Buenos Aires, a sua volta amico di Bergoglio): “L’America Latina del XXI secolo”. Il Papa ha contraccambiato donando a sua volta un quadro con una litografia antica che raffigura la fontana di Santa Marta e Mujica ha commentato: “dovrei fare una casa nuova per appenderlo, ora nella mia non ho posto”. “Sua moglie troverà la maniera”, gli ha replicato Bergoglio (la senatrice Lucia Topolansky non era in Vaticano con il marito in quanto “presidente supplente” nella sua qualità di parlamentare eletto con il maggior numero di voti).
Al di là dei siparietti più o meno divertenti i due non sembrerebbero aver affrontato i nodi dell’Aborto e del Matrimonio omosessuale che entrerà in vigore a partire dal prossimo 3 agosto, due leggi recentemente approvate nel piccolo paese sudamericano fortemente contrastate dalla Chiesa locale. Una nota vaticana ha affermato che “i cordiali colloqui hanno permesso uno scambio d’informazioni e di riflessioni sulla situazione socio-politica del Paese e sul suo ruolo nella Regione. In tale prospettiva sono stati affrontati temi di comune interesse, come lo sviluppo integrale della persona, il rispetto dei diritti umani, la giustizia e la pace sociale”.