Francia, Hollande in calo nei sondaggi. Tornano i bonnet rouge rivoluzionari

PARIGI – Il Presidente della Repubblica francese François Hollande, il capo del governo Jean-Marc Ayrault sempre più giù nelle preferenze dei francesi. Al contrario di quanto sta avvenendo al loro compagno di partito, Manuel Valls. L’attuale ministro degli interni sale ancora nelle preferenze del popolo francese, guadagnando quattro punti percentuali in più rispetto alle rilevazioni del mese scorso. E’ quanto dipingono le rilevazioni di “YouGov” condotto per “l’Huffington Post” francese e “Itélé”.

Questa inchiesta, condotta su un campione di 950 francesi, illustra come i consensi nei confronti di Hollande siano ormai ai minimi: solo 15 francesi su cento si sono detti compiaciuti dall’operato del titolare dell’Eliseo. Contro il 76 per cento che si è detto sfavorevole e il 9 per cento che ha deciso di non esprimersi. Stessa sorte per il capo del governo francese, che può vantare lo stesso numero dei favori del presidente socialista e appena due punti in meno di sfavori: il 74 per cento.

Come preannunciato va meglio in casa socialista la situazione per il ministro dell’interno Manuel Valls, in continua ascesa nei cuori dei francesi e che sale di quattro punti percentuali rispetto al mese scorso. Valls non sembra risentire del pasticcio combinato durante l’affaire-Leonarda Dibrani, la quindicenne di origini kosovare rimpatriata dalle forze dell’ordine francesi durante una gita scolastica nell’est della Francia. Valls aveva difeso la scelta di rimpatriare la teen ager kosovara, ribadendo la scelta di non far tornare in Francia la famiglia Dibrani nonostante il furore popolare, soprattutto da parte dei giovani, che aveva suscitato il caso. Emblema delle posizioni forti che il ministro assume nei confronti dei rom. Azioni che gli sono valse le critiche dei compagni di partito, che in controtendenza dei dati entusiasmanti dei sondaggi popolari, hanno aperto una discussione sulla concezione che il ministro ha dei valori della sinistra.

A ben vedere non è una scelta casuale. In Francia spinge forte il vento della destra, e dei valori che porta in seno. Non è un caso che tra le persone più in voga ci sia Marine Le Pen, che però dalle ultime rilevazioni appare in discesa. L’immagine Figlia d’arte della droite estrema d’oltralpe (suo padre Jean Marie ha fondato Front Nationale) un po’ offuscata: la simpatia nei suoi confronti si attesta a quota 43, in calo di 9 punti percentuali dal mese scorso. A rendere inutili i tentativi dal disarcionare FN dall’alone opinioni che lo etichettano come un partito di estrema destra ci ha pensato infatti Anne Sophie Leclere, allontanata dal partito per aver postato su Facebook un fotomontaggio con una scimmia il ministro della giustizia Christiane Taubira, originaria della Guyana francese. Come se non bastasse la candidata dell’Fn alle elezioni municipali a Rethel (Ardenne), aveva dichiarato “Preferirei vederla su un albero che nel governo” durante un’intervista sul canale televisivo France 2. Non proprio l’elisir della pacificazione in un paese che vive folate di violenza di estrema destra nelle periferie delle principali città.

Proteste che hanno anche spinte economiche e che soggiaciono alle difficoltà delle imprese e alla scarsa incidenza delle politiche varate dal presidente socialista. Per protestare contro l’ecotassa e le stangate fiscali da milioni di euro lanciate dall’odiato governo di Parigi, in Bretagna hanno rispolverato il berretto rosso, simbolo della lotta all’ Ancien Regime ma anche della Marianne nazionale. I “bonnet rouge” comparsi anche nelle proteste durante la commemorazione nei Campi Elisi durante la commemorazione dell’armistizio della prima guerra mondiale. Ma la principale manifestazione in tal senso può essere considerata quella del 2 novembre passato, quando nell’ennesima protesta bretone si è manifestata una meravigliosa distesa di cappelli rossi, che ha rispolverato dai libri di storia il ricordo degli avi rivoluzionari. Tutti segni di un ribollire di tensioni che stanno trascinando verso il basso l’appeal del Presidente Hollande, da cui alla vigilia delle elezioni che lo hanno consacrato ci si attendeva una rivoluzine a favore delle fasce di popolazione meno agiate.

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