Teatro Quirino. “La locandiera” con eccezionale cast. Recensione

ROMA – Si apre il sipario sulla locanda, dove alloggiano il conte di Albafiorita e il marchese di Forlipopoli, impegnati in un’accesa discussione su Mirandolina, oggetto delle loro attenzioni amorose. Entrambi rivendicano l’amore della “locandiera”, che al suo primo ingresso in scena, procace e in vesti succinte, ammicca senza, però, concedere altro. 

Di buon grado accetta i costosi regali del conte, proveniente da una famiglia di ricchi mercanti napoletani e sorride al marchese, aristocratico in disgrazia, che le offre protezione, in cambio della sua simpatia.  Un corteggiamento che va avanti da mesi e che permette a Mirandolina, di rimpinguare le casse della locanda, che i due spasimanti non vogliono lasciare. Si procede così ogni giorno, fino all’arrivo dell’ombroso cavaliere di Ripafratta, un aristocratico misogino, che deride gli altri due nobili, per “essersi innamorati di una popolana e farsi così influenzare la vita da una donna”. Al suo arrivo il cavaliere non perde tempo e si fa subito una buona fama, lamentandosi della biancheria e del servizio inadeguati. Mirandolina in persona, decide pertanto di servire l’altezzoso nobile, prefiggendosi di sedurlo e vendicarsi così per il suo disprezzo.

 

 Tante attenzioni e lusinghe, pian piano muteranno l’animosità dell’uomo in amore. E in men che non si dica, anche il cavaliere cadrà ai piedi dell’astuta locandiera, esperta nei giochi di seduzione. Ma, la passione del cavaliere sarà così inarrestabile che alla bella oste non resterà che sposarsi col suo collaboratore Fabrizio, per salvare il suo onore e quello della sua pensione. Il monologo finale di Mirandolina si rivolge agli uomini in sala, che mette in guardia dalle lusinghe delle donne, maliarde che farebbero di tutto – anche fingersi svenute – per ingabbiare il cuore di un uomo, anche solo per puro diletto. Civettuola e ironica è Mirandolina, interpretata da Nancy Brilli, che sensuale e a suo agio dona al personaggio un brio e una mimica inimitabili. Un ritorno sulle scene di grande successo per la 49enne romana, accompagnata dal bravissimo Giuseppe Marini, regista e attore della commedia, dove interpreta il burbero cavaliere, conferendogli un grande vigore e sensualità. Spassosa è la performance di Fabio Fusco, giovane promessa del teatro italiano nei panni di Ortensia, la contessa travestita. Molto bravi anche Fabio Bussotti e Maximilian Nisi, nei panni rispettivamente dello squattrinato marchese di Forlipopoli e del prodigo conte di Albafiorita. Un cast d’eccezione che rende la commedia di Goldoni, un meraviglioso affresco di comicità e sapiente ironia.  

 

 

Teatro Quirino

Da martedì 12 novembre fino al 1 dicembre

Una produzione Società per Attori

 

La Locandiera di Carlo Goldoni

Adattamento e regia Giuseppe Marini, con

Nancy Brilli  – Mirandolina

Fabio Bussotti – Il marchese di Forlipopoli

Giuseppe Marini – Il cavaliere di Ripafratta

Maximilian Nisi – il conte di Albafiorita

Fabio Fusco – la contessa Ortensia

Andrea Paolotti – il servitore Fabrizio

 

Scene Alessandro Chiti

Costumi Nicoletta Ercole

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