Ucraina. Referendum “illegale” nell’est

ROMA – Questa mattina si sono aperti i seggi nelle due regioni di Donetsk’ e Lugansk dell’est Ucraina, per il referendum voluto dai separatisti filorussi per l’indipendenza da Kiev di queste aree. Le urne saranno aperte fino alle 22.00 ore locali. Sette milioni sono i cittadini chiamati al voto, per  la maggior parte favorevoli all’indipendenza. I filorussi hanno dichiarato che per ora l’affluenza è stata molto alta, mentre i media ucraini parlano di una bassa affluenza.

Il capo dello Stato ucraino Turchynov ha commentato questo referendum come un “passo verso l’autodistruzione”; si tratta di un passo verso l’abisso per queste regioni. Quelli che sono a favore dell’indipendenza non capiscono che realizzarla può portare a una totale distruzione dell’economia, dei programmi sociali, e anche della vita della maggior parte delle persone che abitano queste zone”. Per il ministero degli Esteri ucraino i referendum separatisti sono “farsa criminale”. “Il referendum di oggi, ispirato, organizzato e finanziato dal Cremlino è giuridicamente nullo e non avrà alcuna conseguenza giuridica per l’integrità territoriale dell’Ucraina. Gli organizzatori di questa farsa criminale hanno violato la Costituzione e le leggi ucraine”.

Anche gli USA  hanno voluto ribadire la loro posizione e si dicono contrari a questo referendum definendolo “illegale” e inoltre hanno dichiarato che non riconosceranno i risultati ottenuti oggi. Inoltre gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di “non aver usato la propria influenza per impedire le consultazioni di oggi”.

Altra notizia del giorno è il fermo di Dmitry Rogozin ,vice primo ministro russo, nell’aeroporto moldavo di Chisinau. Il vice ministro si stava per imbarcare per tornare in Russia, quando nel suo bagaglio sono state trovate firme per una  petizione che chiede a Mosca di riconoscere  in Moldavia la regione indipendente di Trans-Dniester. Gli  scatoloni contenenti le firme sono state sequestrate.

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