La Francia si ribella al Patto di Stabilità. Basta austerity

 

Angelka Merkel: “Tutti gli stati dell’Unione europea  facciano i loro compiti e  rispettino pienamente gli impegni”

PARIGI – Il governo francese rifiuta di adottare nuove misure di austerità e prevede, nella legge di bilancio per il 2015, un deficit che quest’anno si attesterà al 4,4% del Pil, l’anno prossimo si restringerà al 4,3%, nel 2016 scenderà al 3,8% e solo nel 2017 andrà al 2,8%, cioè sotto il tetto del 3%.

In precedenza Parigi si era impegnata a scendere sotto il 3% fin da quest’anno. «Abbiamo preso la decisione di adattare il passo di riduzione del Pil – spiega il ministro delle Finanze, Michel Sapin – alla situazione economica del paese». «La nostra politica economica – aggiunge Sapin – non sta cambiando, ma il deficit sarà ridotto più lentamente del previsto a causa delle circostanze economiche».

«Nessun ulteriore sforzo – si legge in un comunicato che accompagna i numeri della legge di bilancio – sarà richiesto alla Francia, perchè il governo – assumendosi la responsabilità di bilancio di rimettere sulla giusta strada il paese – respinge l’austerità».  Sapin aveva già preannunciato che i target di deficit per il 2015 erano inattuabili e ribadisce che la Francia l’anno prossimo crescerà solo dell’1 e del’1,9% nel 2017. Inoltre definisce «senza precedenti» lo sforzo del governo di tagliare di 50 miliardi di euro i volumi della spesa pubblica entro il 2017, pur riconoscendo che il totale della spesa pubblica in questo periodo registrerà un rialzo dello 0,2%. Questo significa che il debito pubblico toccherà nel 2016 un picco del 98% del Pil, iniziando una lieve discesa nel 2017. 

La notizia scuote Angela Merkel che replica: “Tutti gli stati dell’Unione europea  facciano i loro compiti e  rispettino pienamente gli impegni» presi, altrimenti ne va della credibilità dell’Europa”. E poi: «Una crescita sostenibile di lunga durata si può raggiungere soltanto sulla base di una solida politica di bilancio. Questo è alla base della credibilità dell’Unione europea». «Non siamo al punto – aggiunge – in cui possiamo dire che la crisi è completamente alle nostre spalle. Per questo ora è importante per tutti rispettare pienamente gli obblighi e gli impegni in modo credibile». «Questo – dice ancora Merkel – si più essere fatto soltanto dai singoli stati membri. È nella responsabilità di ciascuno stato fare i propri compiti per migliorare la competitività». 

 

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