Baghdad a Istanbul: ritirate le vostre truppe

BAGHDAD – Il governo iracheno ha chiesto “il ritiro immediato” dei 150 soldati turchi entrati nel nord del Paese con una ventina di carri armati, ufficialmente per addestrare i miliziani peshmerga impegnati nella guerra all’Isis.

“Abbiamo conferma”, si legge in una nota dell’ufficio del premier, Haider al-Abadi, “che un reggimento meccanizzato con carri armati e artiglieria e’ entrato in territorio iracheno, ufficialmente per addestrare gruppi iracheni, senza la richiesta o l’autorizzazione dalle autorita’ federali irachene”. “Questo schieramento”, prosegue il comunicato, “e’ considerato una grave violazione della sovranita’ irachena”. I peshmerga curdi sono una delle piu’ efficaci forze armate dell’Iraq, ma spesso agiscono senza coordinamento con il governo federale di Baghdad. 

 Secondo quanto riferito dall’agenzia Anadolu, le forze turche sono entrate venerdi’ nell’area di Bashika, a nord-est di Mosul, il capoluogo della provincia di Niniveh che e’ la roccaforte dell’Isis in Iraq, da quando nell’estate 2014 i miliziani jihadisti hanno occupato ampie zone dell’ovest del Paese. In particolare si troverebbero nel campo di Al Zalkan della milizia irachena ribattezzata Moltitudine Nazionale, 25 chilometri a nord di Mosul, dove oltre 80.000 combattenti si preparano per l’offensiva sulla citta’. Il tema della presenza di truppe straniere e’ molto spinoso per il governo di Baghdad che si regge su un delicato equilibrio tra la componente sciita e quelle sunnita e curda. Abadi aveva gia’ criticato la notizia dell’invio di forze speciali Usa per la lotta al’Isis avvertendo che qualsiasi arrivo di truppe straniere sara’ considerato alla stregua di “un’aggressione”.  

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