DAMASCO – Era da tempo che le organizzazioni umanitarie denunciavano la condizione dei bambini ad Aleppo.
Oggi la situazione è ulteriormente peggiorata con la ripresa dei bombardamenti russi e governativi. Solo negli ultimi due giorni ne sono stati uccisi 96, mentre 223 sono stati feriti, alcuni in maniera grave. Da Amnesty International all’Unicef, si sono sollevate molte critiche rispetto a questa agghiacciante guerra dove a rimetterci sono sempre i più deboli. Non ultima quella del presidente Obama Barack e Angela Merkel che hanno condannato con forza i barbari raid aerei di Russia e Siria ad Aleppo.
Ma il genocidio continua, perchè le tante esortazioni che arrivano dagli altri Paesi sembrano cadere nel vuoto e la crisi diplomatica tra Usa e Russia si aggrava ulteriormente. Il segretario di Stato John Kerry ha addiriittura avvertito che Washington e’ “sul punto di sospendere la discussione perche’ e’ irrazionale nel contesto del bombardamento in atto”. Gli Usa, infatti, chiedono da ieri lo “stop alle bombe” e sono pronti a interrompere i contatti con Mosca. Il Cremlino, dal canto, suo accusa gli Usa di sostenere i terroristi, specie dopo le affermazioni del portavoce del Dipartimento di Stato Usa, John Kirby, secondo il quale “i gruppi estremisti continueranno a sfruttare i vuoti che ci sono li’ in Siria per espandere le loro operazioni, che potrebbero includere attacchi contro gli interessi russi, e forse persino contro citta’ russe”.
Insomma, Mosca non vuole saperne di altre tregue. Anzi, uno stop darebbe ai terroristi la possibilita’ di riorganizzare le loro fila. Insomma i raid con il governo di Damasco continuano, nonostante il numero dei civli uccisi, specie dei bambini continui drammaticamente a crescere.
Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia, afferma che le Nazioni Unite hanno smesso di contare i bambini uccisi nel 2013, quando erano circa 11mila. “Oggi – precisa – le vittime potrebbero essersi quintuplicate rispetto ad allora. Le cifre sono da genocidio”.