MOSUL – “Sono circa 20.000 i barili di greggio che ogni giorno vanno in fumo a causa degli incendi appiccati”, e anocra non domati, in 20 pozzi petroliferi dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) a sud della sua ‘capitale’ irachena Mosul nel mirino di una vasta offensiva lanciata dai governativi lo scorso 17 ottobre.
Lo riferiscono le autorità locale. “Non siamo in grado di indicare un tetto temporale per spegnere il fuoco nei pozzi di petrolio, fino ad oggi non è stato domato il fuoco in nessun pozzo, quelli che vengono domati riprendono a bruciare di nuovo”, ha detto alla tv satellitare curda Rudaw, Ayar Rashid, tecnico della polizia dell’ente petrolifero iracheno. Lo stesso tecnico ha aggiunto che “a causa della vicinanaza degli incendi dai quartieri residenziali, gli abitanti sono costretti a trovare rifugio altrove per evitare i rischi rappresentati dal fumo sulla loro salute”.