Svizzera. Al referendum bocciati i verdi. Il nucleare resta

GINEVRA – In Svizzera e’ stato bocciato il referendum che chiedeva un’uscita pianificata del Paese dall’energia nucleare, promosso dai verdi.

Per passare la consultazione doveva ottenere il si’ della maggioranza totale dei cittadini e si doveva imporre in una maggioranza di cantoni. Il 54,2% degli elettori e ben 20 cantoni e semi-cantoni su 26, si sono schierati contro, con un’affluenza complessiva al 44%. Il si’ ha vinto solo in alcuni cantoni francofoni, tra cui Basilea con il 60% e Ginevra con il 59%. Il referendum puntava ad accelerare l’uscita della Svizzera dal nucleare vietando la costruzione di nuove centrali e limitando a un massimo di 45 anni la durata d’esercizio degli impianti esistenti. Questo voleva dire che dei cinque reattori nucleari ancora in funzione, due sarebbero stati fermati gia’ nel 2017: quelli di Beznau (attivo da 47 anni, il piu’ longevo in esercizio) e di Muhlberg (inaugurato nel 1972). Dopo il disastro nucleare di Fukushima, nel 2011, la Svizzera ha annunciato una graduale rinuncia all’energia atomica ma senza fissare una tabella di marcia. L’idea e’ di dismettere nel tempo i cinque obsoleti reattori in funzione che attualmente producono un terzo del fabbisogno elvetico di energia elettrica. 

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