La mia bella città.
Ogni suo angolo
è testimone di fatti
dimenticati.
La storia ci dice
dove è stato ucciso
un martire.
Dove sepolta è una santa
La nascita d’un pittore.
Tutto questo nelle strade
millenarie di Roma.
Lei sta seduta su un dedalo
di gallerie, cimiteri catacombe.
E’ un trono che le spetta
è lo spirito di una romanità
che si adagia sopra i tetti
delle vie frastagliate
dove transita la storia e la vita.
Quella vita ingabbiata
in un busto di marmo… al Pincio.
I suoi occhi spenti
sembrano aver fame di vita
e cercano di scavare
dietro le maschere umane
il vero volto degli uomini.
Roma è vita, la stessa
che ci ricorda di averla
soltanto in prestito.
Solo la città eterna nel vespro
di una ininterrotta preghiera
dopo ogni tramonto
si desterà per chi la ama
e ne canterà la magnificenza sua.
Mirella Narducci