Monti giù nei sondaggi nomina Bondi commissario, Amato e Giavazzi consulenti

ROMA – E’ proprio vero i “tecnici” ne sanno una più del diavolo. Quando meno te l’aspetti un colpo d’ala  Mario Monti  sente che il terreno gli sta franando sotto i piedi. 

L’ultima rilevazione lo dà al 47 %, una perdita di  una trentina di  punti da quando è stato nominato presidente del Consiglio.  A scuola sarebbe un voto di insuffcienza.  Ecco che il premier corre ai ripari, convoca i suoi tecnici e professori, i ministri per intenderci, e tira fuori l’asso dalla manica: nomina un commissario per la spending review, leggi revsione della spesa pubblica, nella persona di. Enrico Bondi, già commissario per il fallimento Paramalat e due consulenti, Giuliano Amato per la disciplina dei partiti e Francesco Giavazzi per gli aiuti alle imprese A La riunione va per le lunghe. Si tratta di affrontare un tema spinoso di cui si occupa il ministro Giarda che ancora non è arrivato ad alcun risultato perché i ministri non ne vogliono sapere di vedersi ridotte le spese. Non solo.   Gli stessi partiti della maggioranza, in particolare il Pd, molto preoccupati. Di quali spese si parla?

 

Riduzione delle spese  di 4,2 miliardi.  Altolà di Bersani

 Ogni ministro entro il 31 di maggio dovrà presentare i possibili tagli. Da subito occorre recuperare 4,2 miliardi per tentare di evitare l’aumento  dell’Iva del 2% che potrebbe avere effetti disastrosi. Si parla di sicurezza, giustizia, pubblica amministrazione, istruzione e chi più ne ha più ne metta. Bersani, il segretario del Pd, sempre più preoccupato perché le misure fino ad ora adottate dal governo hanno aggiunto recessione a recessione afferma: “Diciamo da sempre che abbiamo una spesa pubblica squilibrata. Ma si dia un’occhiata all’andamento della spesa corrente negli ultimi 15 anni . Con noi era sotto controllo, col centrodestra è sbarellata. Ma adesso non ci sono francamente i margini, ad esempio, per tagli alla scuola. Ok la spending rewiew. Si può incidere sul settore della spesa della pubblica amministrazione, ad esempio, l’acquisto di beni e servizi. Ma non si può tagliare su stato sociale o istruzione, sul lavoro e gli investimenti perché crolliamo”. Ecco l’asso nella manica tirato fuori da Monti: nasce un comitato interministeriale sulla spending review, presieduto da Monti e composto dal ministro dei Rapporti con il Parlamento,Giarda e dal ministro della Funzione Pubblica, Patroni Griffi, il viceministro Vittorio Grilli e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà . Lo stesso  Giarda, annuncia la nomina di un commissario per la razionalizzazione della spesa sugli acquisti di beni e servizi. Sarà Enrico Bondi,  un giovincello di 78 anni, ex commissario straordinario di Parmalat e noto per essere un ‘risanatore’ di aziende.  Avrà il compito di attuare, le scelte politiche di cui ha la delega lo stesso Giarda. Ci sia consentito ricordare  che Bondi fu chiamato a rimediare il disastro di Parmalat, provocato da Tanzi, condannato a molti anni di galera. Ora è chiamato a rimediare a un disastro provocato da chi?

 

Il premier: non si possono diminuire le tasse per “motivi di tempo”

Facciamo parlare lo stesso Monti che avanza una singolare tesi, non si possono diminuire le tasse, dice, “ per motivi di tempo”, tesi del tutto assurda e non degna di un professore del suo calibro. Poi va oiù sul concreto: “ L’Ici- afferma- non andava abolita .L’Imu serve a recuperare il tempo perduto per tre anni”,. Berlusconi è servito e anche Tremonti che  in una intervista al Corriere attacca duramente le politiche portate avanti dal precedente governo anche in campo europeo. Dimentica che il ministro era lui. Il presidente del Consiglio  se la  prende anche con chi continua a porre il problema della patrimoniale, leggi Pd, sindacati, Cgil in particolare. “Se al posto dell’Imu- sottolinea-qualcuno ha idee più interessanti e concrete di tassazione patrimoniale, il governo è sempre pronto a considerare idee a parità di gettito”. Una gaffe.. Sa bene che le proposte  ci sono, ma lui  le ha scartate. Ancora: “Chi vuole diminuire le tasse- dice- sa che è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza della politica non è garantita”.  Mesi fa annunciò che ci sarebbero state significative novità per la Rai.Il Consiglio di amministrazione è scaduto e il suo ministro, Guarda, annuncia che non vi sarà alcuna riforma. Anche lui dice che “ non c’è tempo”.  Ma non finisce qui.  

Consulenti per disciplina di partiti , sindacati e aiuti alle imprese

Tecnico chiama tecnico e Monti chiama altri due tecnici, come consulenti. Uno è Giuliano  Amato  che , da quando non fa più politica , è diventato come il prezzemolo, sta dappertutto. Dovrà fornire a Monti analisi e orientamenti sulla disciplina dei partiti per l’attuazione dei principi di cui all’art.49 della Costituzione, sul loro finanziamento nonché sulle forme esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati.  Ma non ci stanno lavorando i partiti? Misteri del tecnico Monti.  Altro incarico conferito al professor Francesco Giavazzi, bocconiano, editorialista del Corriere insieme al professor Alesina, quelli che vorrebbero tagliare tutto e ovunque, welfare in primo luogo. Questa scelta si capisce: Monti spera che smetta di scrivere sciocchezze sul quotidiano di via Solferino facendole passare per geniali proposte economiche. Una consolazione: Amato e Giavazzi lavoreranno a titolo “ gratuito”.  Bondi rifiuta qualsiasi remunerazione ma il premier spera di “imporgli il rimborso spese”. Un suggerimento al premier: potrebbe nominare consulente per  le pensioni  Carla Cantone, segretaria generale del  sindacato dei pensionati Cgil. Potrebbe evitare a Fornero le numerose gaffe.

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