La disfatta dell’Inter in Champions. Ora Leonardo medita le dimissioni

MILANO – “Pensare a una rimonta è poco realistico” confessa Leonardo, il coach nerazzurro dopo la incredibile batosta sofferta dalla sua squadra contro i resistibili tedeschi dello Shalke 04. Ieri sera si è avuta una dimostrazione plastica dei suoi limiti come allenatore, d’altronde già emersi nella gestione poco fortunata del Milan. Tanto da indispettire a tal punto i tifosi ed anche il presidente Massimo Moratti, che ora mettono in discussione il tecnico più che la squadra.

L’Inter di ieri sera, infatti, è apparsa perfino più cadente di quella, già disastrosa del derby. I dati parlano chiaro: in due sole partite ha subito otto gol, forse un primato per un team di primo livello che l’anno scorso ha vinto tutto ciò che era possibile. Subire otto gol significa non aver mai pensato seriamente ad impostare moduli difensivi, a piazzare i giocatori giusti sulle fasce giuste, a interpretare il gioco degli avversari prima del match. Significa non saper fare il mestiere dell’allenatore.

È pur vero che, proprio ieri sera, il centrocampo e l’attacco qualcosa hanno fatto vedere, con un Milito che sembrava poter produrre sfracelli, anche con un Eto’o sottotono. Ma ciò, se possibile, aggrava perfino la situazione. Un allenatore deve curare il gioco in tutti i suoi reparti e non affidarsi soltanto alla zona del campo che va dal centrocampo in su.

In realtà, Leonardo si è dimostrato ancora una volta un allenatore inadatto alle grandi sfide, alle partite dove ci si gioca una stagione. In soli tre giorni ha dilapidato scudetto e Champions nel modo peggiore e la squadra ha mostrato di non saper più combattere e di non credere più in se stessa. Esattamente come nel derby, la difesa è sembrata più quella di una squadra di dilettanti, incapace di arginare qualsiasi azione, anche la più normale, con Ranocchia, Chivu e Zanetti imbambolati di fronte ad avversari non certo irresistibili. Ci si chiede cosa sarebbe successo in un quarto di finale con il Barcellona (punteggio cestistico).

Leonardo è talmente consapevole di quanto successo sull’erba umida di San Siro che in queste ore sta meditando seriamente di dimettersi. Lo ha fatto capire lo stesso Moratti ieri sera: “Il futuro di Leonardo? Ha un contratto di due anni, lui è incerto sul suo futuro? Lo dice perché è una persona onesta, ma spero che non faccia cose strane e che resti”. Bisogna anche dire che, visti i risultati, è ingiusto scaricare le colpe solo su di lui o sul suo predecessore Benitez. Molte colpe devono essere attribuire anche allo stesso Moratti, con la decisione di passare la mano nel mercato estivo, salvo poi ricorrere con affanno a quello invernale ed acquistare un attaccante, Pazzini, non utilizzabile in Champions. La sconfitta di ieri sera è una sorta di punto di svolta; anche per non commettere mai più gli errori della magica stagione del 2010.

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