Crisi. Volano spread, debito pubblico e carrello della spesa. Calano le entrate

ROMA – Ricorre ad un filosofo greco,Epitteto, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas che a Piazza Affari ha presentato la Relazione della Commissione nel corso dell’incontro annuale con il mercato finanziario.

Il filosofo diceva: “ Quel che turba gli uomini non sono le cose, bensì i giudizi che essi formulano intorno alle cose”. Con chi se l’è presa il presidente, navigato uomo politico berlusconiano? Con lo spread che proprio oggi, per quanto riguarda il rapporto Btp bund tedeschi vola sopra i 430 punti base. In Europa, dice, “cresce l’insofferenza nei confronti della dittatura dello spread, vista come ostacolo alle aspirazioni dei popoli.” La scoperta di Vegas è che lo spread si basa sì  fondamentali dell’economia, “ tuttavia incorpora un giudizio di valore sintetico e soggettivo che spesso li travalica”. Da qui le agenzie di rating che fanno il bello e il cattivo tempo. Non contento  nella sua filippica contro lo spread, aggiunge che “ dipende in sostanza dalle scelte di un soggetto invisibile, il mercato e attribuisce ogni potere decisionale a chi detiene il potere economico, nei fatti vanificando il principio del suffragio universale”. Ci consenta, direbbe il cavaliere, di sottolineare, senza alcun intento offensivo che il presidente della Consob ha scoperto l’acqua calda.

Il presidente della Consob scopre i limiti del mercato
Prima di lui fior di economisti, forze politiche progressiste  hanno denunciato i limiti del mercato, il predominio della finanza sulla politica. In Europa contano e decidono istituzioni  private, strutture tecnocratiche della Unione, Commissione e Consigli, le tante riunioni dei ministri economici, Il Parlamento, unico organo elettivo non ha alcun potere. Questo è il liberismo che ha fatto fallimento e getta il vecchio continente in una fase recessiva della quale non si vede l’uscita, massacra un paese come la Grecia, sena prospettive della formazione del nuovo governo, tanto che si sta facendo strada l’ipotesi di una uscita di questo Paese dall’euro con pesanti ripercussioni sull’intera Eurozona,ne aggredisce altri, fra cui l’Italia. Ben venga Vegas se significa che  il capo della Consob riconosce che bisogna cambiare rotta, ma non solo a parole. Non è casuale che, sconfitta la Merkel, crollata la Cdu nel Nordreno-Westfalia, le borse abbiano subito forti perdite. Era accaduto così anche dopo la vittoria di Hollande nelle presidenziali francesi. A Milano Piazza Affari perde il 3,2%, Londra  il 2,4%, così Francoforte, Parigi il 2,2%. L’euro scende  sotto quota 1,29 dollari.

Banca Jp Morgan, buco di oltre 2 miliardi di dollari
La banca americana, Jp Morgan registra un buco di oltre due miliardi di euro. Per tutta la giornata la moneta unica è messa sotto tensione così i titoli di Stato, Ecco lo spread a fare il gioco della speculazione, chi tira le fila non sono  degli invisibili ma i grandi gruppi finanziari, i Fondi che operano  nei mercati.  Per vendere i Btp l’Italia deve offrire rendimenti sempre  più alti,  ora ai massimi da fine gennaio. Come il cane che si morde la coda, il Pil soffre, i conti pubblici sbarellano, il debito, invece di scendere, sale. A marzo si è arrampica fino alla soglia record di 1,946.083 miliardi di euro mentre a febbraio era a quota 1.928,226 miliardi e a gennaio era stato toccato il precedente record con 1.934,980 miliardi).  Una sequenza  impressionante resa nota dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia dedicato alla finanza pubblica. Quanto alle entrate tributarie, nei primi tre mesi del 2012 si sono attestate a quota 83,168 miliardi di euro, in calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. A marzo gli incassi sono risultati pari a 26,237 miliardi, con una riduzione del 3,61% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.  Non bastasse, come si dice le disgrazie non arrivano mai sole ecco i nuovi dati sull’inflazione che non accenna a calare, resta al 3,3%, su base mensile ad aprile aumenta dello 0,5%..

Spesa quotidiana + 4,7, benzina + 20,9
I dati forniti dall’Istat confermano che l’aumento dei prezzi resta a livelli molto alti. In particolare il carrello della spesa, ha raggiunto nuovi record, negativi ovviamente, dal settembre del 2008. Nel mese passato i prezzi dei prodotti che sono il pane quotidiano dei cittadini sono aumentati dello 0,4% su base mensile con un tasso tendenziale salito dal 4,6 di marzo al 4,7%. Il prezzo dei carburanti è l’imputato.
La benzina su base annua segna un aumento del 20,9%, a marzo era del 18,6%. Su base mensile il prezzo sale del 3,2% Federconsumatori e Adusbef parlano di “aumenti del tutto ingiustificati”; Nel settore alimentare i prezzi agricoli sono diminuiti del 2,3% su base annua. Andamento a dir poco “ anomalo” anche nel settore dei carburanti: vi è un margine di riduzione di 9,7 centesimi al litro, a tanto ammonta, dicono le associazioni dei consumatori, il sovrapprezzo pagato dai cittadini che se eliminato porterebbe un risparmio di 116 euro in termini annui. “ Questi elementi- affermano  i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Trefiletti e Lannutti- forniscono la prova certa delle intollerabili speculazione in atto sui prezzi che pesano in maniera inaccettabile sulle tasche già povere dei cittadini che devono fare i conti con una contrazione del proprio potere d’ acquisto  pari al 9,8% dal 2008”.

Napolitano:un anno brutto,,ma  si può  venirne fuori
A fronte di questa situazione il Presidente della Repubblica insiste nel porre il problema della crescita, di misure per lo sviluppo, insieme alle riforme , da quella Costituzionale a quella elettiorale. Se così verrà fatto dal governo, dal Parlamento, dalle forze politiche ,Napolitano,afferma che “  pur in presenza di un anno  abbastanza brutto, come  ce ne sono stati altri,  ci sono le condizioni per venirne fuori”. La speranza, come si dice, è l’ultima a morire.

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