Usa. Deputato americano in cura dal sessuologo. Ha inviato sue foto in mutande

ROMA – Chissà cosa ne penserà il “servo libero” Giuliano Ferrara di quel Paese di puritani, che peraltro guardano i potenti dal buco della serratura, come fanno i magistrati in Italia, i puritani americani intendiamo. Già, perché la vicenda del deputato democratico Anthony Weiner, ricorda qualche fatto di casa nostra, molto più grave. In primo luogo perché riguarda addirittura il capo del governo, in secondo perché i magistrati lo accusano di aver avuto rapporti diretti con una minorenne.

Anthony Weiner, astro nascente della politica americana, deputato dello Stato di New York, è sulla griglia di cottura per aver inviato ad alcune sue sostenitrici sue fotografie in mutande e per aver scambiato messaggi con una diciassettenne su twitter. Nientemeno! Eppure ciò è stato sufficiente, per questo Paese di puritani odiatissimo da Giuliano Ferrara e dai “servi liberi”, per far ammettere al deputato le sue “colpe”, con la promessa di farsi ricoverare in un centro sanitario di rieducazione.

Nancy Pelosi, leader della minoranza democratica della Camera, ha detto che “Il deputato Weiner ha l’amore della sua famigla, la fiducia dei suoi elettori e la consapevolezza di aver bisogno d’aiuto”. Una dichiarazione che sembra fatta apposta anche per Silvio Berlusconi, che anzi, sempre in base alle accuse formulate dai pubblici ministeri e ancora da provare in dibattimento, non si sarebbe limitato ad inviare sue fotografie in mutande (non deve essere esaltante vederle).

Ora, il dubbio atroce che insorge e che forse sta attanagliando il “servo libero” Ferrara è il seguente: gli Stati Uniti d’America stanno diventando velocemente un Paese comunista?

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe