
Importare il semipresidenzialismo alla francese e, se lo chiede il Pdl, avanzare la propria candidatura alla guida del Paese. E’ questo il senso della conferenza stampa al Senato di Silvio Berlusconi che insieme al segretario del partito Angelino Alfano ha presentato quella che era stata presentata nei giorni scorsi come una “rivoluzione” senza precedenti del sistema politico italiano.
C’é “il desiderio di approfondire quello che da 30 anni si è portato sui tavoli della riforma costituzionale e cioé la possibilità che i cittadini a decidere il presidente della Repubblica”, ha detto il Cavaliere che a chi gli ha chiesto se è possibile una sua candidatura al Colle ha risposto: “Farò quello che mi chiederà il Pdl”. Realisticamente nel Popolo delle libertà non ci sono attualmente nomi per la premiership diversi da quello del Cav, che Alfano con una gaffe vede già al Colle. “Come ha detto il presidente della Repubblica, anzi Berlusconi”, è il lapsus del segretario politico del Pdl.
LA PROPOSTA – “Abbiamo deciso di compiere il gesto ardito di presentare al Paese, alla maggioranza e all’opposizione una possibilità di modernizzazione del Paese, dando la possibilità di incidere direttamente attraverso elezioni primarie sulla scelta del presidente”, ha detto Berlusconi. “Il Pdl è compatto e non si scioglie”, ha assicurato chiedendo se “vogliamo continuare ad essere nella situazione di Atene, cioé ingovernabilità, o vogliamo la situazione della Francia che in poco tempo ha un nuovo governo subito operativo?” La risposta? “Meglio il sistema francese”. “I partiti dovranno rinnovarsi a destra e sinistra, noi ci rivolgiamo a chi vuole un’alleanza con gli innovatori liberali, riformisti e moderati – ha detto Alfano – Un’alternativa alla sinistra, un soggetto aperto con vertici scelti da militanti”.
LE REAZIONI – Il timore di molti è che dietro alla proposta di elezione diretta del presidente – e il lungo iter parlamentare necessario a portarla a compimento – ci sia invece la volontà di andare al voto la legge attuale, il famigerato Porcellu. Le reazioni dalle altre forze politiche non si fanno attendere. Per Bersani è impossibile nascondere “l’insostenibile leggerezza” della proposta “sganciata dai bisogni del Paese”. Per Bocchino di Fli si tratta solo di “demagogia”.