Crisi. 90 giorni per salvare l’Eurozona. Passera: “L’Europa fa indignare”

Monti è fiducioso, mentre  il direttore dell’agenzia Fitch vede nero: “L’Eurozona è a rischio”

ROMA – Dopo l’intesa dell’Eurogruppo che ieri ha dato il via alla ricapitalizzione delle banche spagnole per la modica somma di 100 miliardi di euro, adesso l’attenzione si sta concentrando tutta sull’Italia. Almeno questo emerge dai media stranieri, i quali preoccupati sull’andamento della crisi economica, precisano quasi ossessivamente le evidenti difficoltà del governo Monti nel far approvare quelle riforme  che – almeno sul piano teorico – dovrebbero rimettere a posto i “conti”.
Insomma, il clima di nervosismo che attraversa uno ad uno gli stati membri dell’Eurozona non è dei migliori. E’ come osservare ad una barca in mezzo al mare, dove ogni qualvolta arriva  un’onda anomala  uno dei marinai viene trascinato nelle fredde acque mentre gli altri, invece che afferrarlo per i capelli, lo osservano sprofondare negli abissi.  

E se siamo arrivati ad assistere a questo dramma la colpa sarebbe anche dell’Europa che ha agito aspettando l’ultimo minuto. Almeno questa è la dura critica lanciata dal ministro Corrado Passera. “Il comportamento dell’Europa  che ha dimostrato di non sapersi prendere per mano deve far indignare”, ha detto il ministro. “L’unione –  ha aggiunto – ha aspettato spesso
l’ultimo momento per reagire. Anche con l’ultimo intervento per la Spagna  non è sufficiente; noi non possiamo permetterci di farci mettere in crisi dal 3, 4 o anche 10 per cento del Pil e del debito dell’Ue: insieme siamo la forza economica e sociale più importante del mondo.”

Comunque evidenzia il ministro “sono convinto che l’Ue prima di disintegrarsi farà quello che serve, ma dobbiamo pretendere di più” , perchè secondo Passera, “l’Italia ha tutte le risorse per superare questa grave crisi, soprattutto nel Made in Italy ha tutti i numeri per crescere, crescere molto”. E poi “Noi cresciamo a due cifre nell’export, siamo il paese che perde meno nel commercio internazionale malgrado Cina, India, Brasile. Ci sono tutti gli elementi per la crescita, ha proseguito,  ma dobbiamo aggiustare ancora molte cose”.

Intanto il numero due del Fmi, David Lipton,  sottolinea che “i fondi per la ricapitalizzazione delle banche spagnole sono un’azione importante ed eliminano dubbi e incertezze,  ma  piu’ generalmente l’Europa  ha bisogno di altri passi, visto che molti paesi dovrebbero perseguire il consolidamento fiscale. Insomma l’Europa dovrebbe puntare sul  controllo del deficit e su politiche  capaci di produrre aggiustamenti  negli squilibri di bilancio dei singoli stati.

Ma le politiche economiche imposte dalla UE riusciranno davvero a salvare il vecchio continente dal baratro? Per ora l”Eurogruppo ha confermato “fiducia e sostegno” all’Italia ritenendo “totalmente falsa” l’ipotesi evocata dal ministro austriaco delle Finanze Fekter sul fatto che l’Italia potrebbe avere bisogno di ricorrere ad aiuti europei.

Nel frattempo  una sorta di ultimatum è arrivato da Cristine Lagarde, la direttrice generale del Fondo Monetario internazionale: “Per salvare l’euro si dovrebbero intervenire  più rapidamente. Massimo in tre mesi di tempo”. E poi Lagarde precisa: “Non sto fissando un termine entro il quale tutta la situazione dovrebbe risolversi. La creazione dell’eurozona ha richiesto tempo ed è un lavoro ancora in corso al momento e deve essere migliorato, modificato e rafforzato nel corso del tempo”. Inoltre  per quanto riguarda la grecia, il numero uno del fondo ha  ricordato come i greci debbano condividire l’austerity fissata dal governo per rafforzare la propria economia.

E se il premeier Monti fa sapere che l’Italia continuerà a lavorare per garantire la stabilità dell’Eurozona con tutti gli strumenti a disposizione, Ed Parker, il direttore dell’agenzia
Fitch vede nero. “Sono a rischio tutti i paesi a tripla A dell’Eurozona”, ha detto Parker, il quale per usare una metafora convincente dice di “non vedere a breve la fine del tunnel”.
“Il rischio di una rottura dell’euro crescerà e anche Germania, Lussemburgo, Olanda e Finlandia rischiano di perdere la tripla A” conclude Parker.

Condividi sui social

Articoli correlati