Stallo, donne e Bankitalia. Per Berlusconi ci sono diversi problemi

ROMA – «Credo che non ci sarà ancora da aspettare molto per la nomina del governatore della Banca d’Italia». Ha affermato oggi il ministro per la Pari opportunità, Mara Carfagna, parlando a margine di un convegno organizzato da Bankitalia.

Ed alla ministra sembra rispondere il Direttore Generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, in occasione del convegno “Crescita economica, equità, uguaglianza: il ruolo delle donne” nel quale è stato illustrato il World Development Report 2012 della Banca Mondiale «Un maggior coinvolgimento delle donne nell’economia può rappresentare un ottimo volano per la crescita.-  ha affermato Saccomanni «in Italia vi è una pressante esigenza di riattivare la crescita, un’esigenza che può essere soddisfatta in parte anche aumentando le opportunità delle donne nel mondo del lavoro, e in particolare dando loro maggiori ruoli al vertice. A tal proposito, il Rapporto evidenzia come nei paesi in via di sviluppo assicurare maggiori diritti alle donne ha ricadute rilevanti sulla produttività del lavoro agricolo, sull’educazione delle generazioni future. Purtroppo l’Italia in quanto a divari di genere si colloca tra i paesi industrializzati più arretrati. Nel 2010 risultava occupato solo il 46,1% delle donne contro il 67,7% degli uomini, con un gap nettamente più accentuato nel Mezzogiorno. Ancora peggio se si considerano le posizioni al vertice, anche se nel pubblico si cominciano a intravedere piccoli segnali di miglioramento. Tutto questo – sottolinea il Direttore Generale- nonostante le donne abbiano risultati a livello di istruzione nettamente superiori agli uomini. Dunque, soprattutto in Italia, per un rilancio dell’economia è necessario che alle riforme strutturali si affianchino anche iniziative per coinvolgere maggiormente le donne e in generale tutti i soggetti che oggi sono al margine, come per esempio i giovani. Sono risorse che il Paese non può permettersi di tenere sottoutilizzate-  ha sentenziato Saccomanni. Che si spinge ancora più in là, aggiungendo che – le donne ai vertici sono portatrici di governance migliori e di comportamenti meno rischiosi. I vantaggi che le banche e le imprese ne trarrebbero sono evidenti». Ma di un nome al femminile per Bankitalia nenachè l’ombra. Tutto rimane ancorato al vecchio modo di gestire il Potere tra maschilismi e spartizioni.

Una decisione sul nodo Bankitalia«non è stata presa ancora perché ci sono diversi problemi da risolvere». È quanto spiega Silvio Berlusconi parlando con i cronisti alla Camera.
Lorenzo Bini Smaghi, attuale esponente italiano nel board della Bce, è una delle «personalità nel novero» dei candidati alla guida della Banca d’Italia. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti alla Camera.

«I temi saranno bervi – ha spiegato il premier – ma la decisione non è stata presa perché ci sono ancora dei problemi da risolvere. Ne stiamo parlando e arriveremo ad una decisione che sarà presa nel solco dell’equilibrio e del consenso». A chi gli chiede se Lorenzo Bini Smaghi, membro del board della Bce sia tra i candidati il Cavaliere risponde: «È una personalità nel novero dei candidati».

«Su Bankitalia tra pochi giorni bisognerà votare». Così il leader della Lega Umberto Bossi. Deciderà Berlusconi? «Si, con tutti», risponde. Bossi si dice ancora a favore di Grilli: «Dopo tanti romani mettiamo un milanese»
«Ho chiesto che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi venga a riferire sulla designazione al vertice della Banca d’Italia che resta prioritaria». Lo riferisce il leader di Alleanza per l’Italia e capogruppo del terzo polo a Palazzo Madama Francesco Rutelli al termine della conferenza dei capigruppo. Rutelli ha ricordato che Mario Draghi già da diversi mesi è stato designato al vertice della Banca centrale europea e che quindi «il tempo è scaduto» e che la nuova indicazione è improrogabile se non si vuole rischiare che non si possa svolgere anche un normale passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo numero uno di Palazzo Koch.

«In questo momento è opportuno garantire la governabilità e la stabilita» e «continuiamo a lavorare per il bene del paese». Ha affermato il ministro delle pari opportunità Mara Carfagna. «Bisogna fare la nomina del governatore il prima possibile. Questi rinvii creano danni». Così il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli ai microfoni di SkyTg24 commenta la situazione di stallo sulla nomina del successore di Draghi alla guida di palazzo Koch.

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