Crolla il Ponte dello Stretto che non c’è! Anzi No!

REGGIO CALABRIA – «Relativamente al Ponte sullo Stretto appare ridicola la dichiarazione di ieri del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che fa il paio con l’atteggiamento di alcuni mass media isolani, sempre lesti, a parole, a perorare i diritti della Sicilia e invece attenti ad assecondare il potente di turno».

Parole del parlamentare nazionale del Pdl Basilio Catanoso, sulla mozione votata due giorni fa su proposta dell’Idv. «Le dichiarazioni di Lombardo puntano solo a fare confusione – aggiunge Catanoso – da un lato nel tentativo di giustificare (senza dirlo) la mozione dell’Idv, dall’altro a non fare notare che i quattro parlamentari del Mpa (formali paladini dei diritti del popolo siciliano e sostenitori del Ponte) non hanno pensato di meglio da fare che votare una mozione che, al di là di quel che dice il presidente Lombardo, si è rivelata essere nell’immaginario collettivo una mozione contro il Ponte. Peraltro com’era intendimento dell’Idv e della sinistra italiana, notoriamente contraria al Ponte sullo Stretto…». «Meno male che, alla faccia dei finti sicilianisti e della sinistra che mira solo a mummificare per bloccare tutto – osserva Catanoso – il Governo nazionale ha la chiara intenzione di andare avanti, come affermato dal ministro Matteoli e da un recente comunicato di Palazzo Chigi. L’Italia deve tornare nel novero dei grandi paesi che sanno realizzare le grandi opere, opere che rimangono nella storia e questo Governo nazionale ci riuscirà. Non così altri – conclude il parlamentar del Pdl – che non riescono a fare l’ordinaria amministrazione, attendendo le risorse europee, come accade in Sicilia».

È infatti toccato al ministro Matteoli rassicurare, 24 ore dopo l’approvazione, da parte della Camera, di una mozione dell’Idv che prevede la soppressione dei finanziamenti statali per la realizzazione della mega infrastruttura. «Il Ponte si farà lo stesso». Dicono da Palazzo Chigi e tentano di far credere che il Ponte sullo Stretto «non sarà comunque cancellato». «L’opera, infatti, – si legge in una nota – è solo in parte finanziata dall’intervento pubblico. L’onere complessivo dell’infrastruttura prevede anche la partecipazione di capitale privato, l’utilizzo di fondi strutturali e di altre fonti». Ad assicurare che «il Ponte non è stato cancellato e si farà» anche i Ministri Altero Matteoli e Ignazio La Russa, con quest’ultimo che puntualizza: «La mozione impegna a finanziare il trasporto pubblico e questo è un obiettivo che noi condividiamo. Quanto alle risorse necessarie, fa riferimento anche all’eventualità di ricorrere, tra i vari finanziamenti, a quello per il Ponte sullo Stretto di Messina. Ma quell’eventualità -La Russa ne è convinto – noi non la utilizzeremo: dai soldi per il Ponte non si prenderà niente». Il Governo dunque, prova a rilanciare, almeno a parole, un’opera ormai depennata da più parti, in primis dall’Ue che non stanzierà alcun soldo. Ne è sicuro pure Mauro Moretti, amministratore delegato di Fs: «Sicuramente l’Europa non darà soldi per realizzare il Ponte. La decisione comunque spetta alle autorità italiane».

A salvare il Ponte ci ha provato, prima della risposta di Catanoso, il Governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo: «Si dovrà realizzare sia perché la parte più consistente del capitale viene dai privati, sia perché si sono già investite molte risorse». Intanto la mozione licenziata l’altro ieri dalla Camera, per molti, ha messo la parola fine all’opera faraonica pensata per unire la Sicilia e la Calabria. Decisione, quella presa dall’aula di Montecitorio, che ha fatto fare ancor più i salti di gioia a quanti, e sono tanti, il Ponte sullo Stretto non lo vogliono. Come i consiglieri regionali calabresi di Idv, Emilio De Masi, Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico: «Avere accantonato il progetto del Ponte, grazie alla nostra iniziativa in Parlamento, – scrivono – ci dà l’opportunità di riflettere sull’uso sconsiderato del danaro pubblico. E ci restituisce un protagonismo che dobbiamo attivare sin da subito, attraverso iniziative pubbliche concrete e partecipate». E alla luce degli ultimi eventi “cancella-Ponte”, ecco la proposta di un altro anti pontista, Girolamo De Maria, coordinatore Pd per la provincia di Reggio Calabria.

«Si concentrino – suggerisce – le risorse previste per il ponte sullo Stretto per realizzare due obiettivi strategici per la nostra realtà: il potenziamento ed il rilancio del Porto di Gioia Tauro, il cui futuro è essenziale per la Calabria; l’ammodernamento ed il completamento dell’arteria stradale 106, al fine di potenziare l’intero asse viario ionico calabrese come punto di collegamento con gli assi Napoli-Bari e Napoli-Reggio Calabria». Per De Maria urge inoltre sospendere le procedure espropriative nel versante calabro dello Stretto (Villa San Giovanni e Campo Calabro), così come richiesto dal consigliere regionale del Pd Demetrio Battaglia secondo cui l’approvazione della mozione Idv è «una chiara sconfessione delle dichiarazioni del Ministro Matteoli». Sulla stessa scia il coordinamento reggino di Fli: «Anche l’Esecutivo e la maggioranza di Governo, non opponendosi in Parlamento ad un mozione di Idv che proponeva la revoca dei finanziamenti già previsti, hanno, di fatto decretato la fine di un sogno, purtroppo utilizzato molto spesso per mietere voti nelle campagne elettorali. E’ ora, pertanto, che non si continui a carpire la buona fede dei cittadini con una ingannevole politica degli annunci, ma che si cerchi di ottenere, più opportunamente e senza troppo clamore, dei veri risultati utili a migliorare le sorti dei nostri territori».
Il Ponte che non c’è pare crollato…o forse no, per buona pace della criminalità organizzata che già si stava sfregando le mani!

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