ROMA – Il conto alla rovescia è iniziato e le dimissioni di Silvio berlusconi sono sempre più vicine. L’attesa di queste ore si sta rivelando spasmodica e sta contribuendo ad alimentare quel clima elettrizzante tipico di chi sente che qualcosa sta finalmente cambiando.
Con il sì della Camera al Ddl sulla stabilità giunto in un clima politico rovente, ora manca un solo tassello da collocare in questo puzzle gigante dove campeggia a lettere cubitali la parola “fine”. Dopo il Consiglio dei ministri, l’ultimo del governo Berlusconi, il presidente del Consiglio si recherà al Quirinale dove formalizzerà le sue dimissioni al presidente della Repubblica Napolitano, il quale a suo volta calendarizzerà le consultazioni per formare un nuovo governo.
Il Cavaliere, salvo imprevisti, è atteso al Colle tra le 20 e le 20.30. Un momento che tanti italiani aspettano da troppo tempo a differenza delle parole pronunciate da Antonio Martino il quale auspica che “l’eredità di Berlusconi continui ad essere valida perchè grazie a questo governo abbiamo imparato il gusto di avere governi scelti dal popolo, in libere elezioni”.
Intanto Berlusconi tenta ancora di dettar legge sull’ipotesi di un governo guidato da Mario Monti. Chiede al noto economista di formare una squadra di soli tecnici e insiste affinchè nel nuovo esecutivo ci sia la presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Richieste che lasciano il tempo che trovano. E’ fin troppo evidente che Berlusconi sia politicamente finito e soprattutto solo e abbandonato anche dalla Lega, la quale ha ribadito energicamente il suoi “no” all’ipotesi “Monti”. E questo potrebbe essere il preludio di una rottura definitiva con l’alleato prediletto.
Intanto il gruppo di Resistenza musicale permanente è pronto per i festeggiamenti: “È arrivato il momento di cantare e suonare l’Hallelujah! Anche se le dimissioni non sono state ancora ufficializzate abbiamo deciso, per una volta, di dare fiducia al premier e di presenziare quindi alle dimissioni preannunciate”. Questo il comunicato che diffuso su Internet. Gli organizzatori si sono dati “Vi ricordiamo – scrivono gli organizzatori – che tutti gli strumenti sono possibili. Tutti quelli che lo desiderano possono venire a sostenere questa iniziativa, anche se non sono cantanti o strumentisti”. In questo momento torna in mente Corrado Guzzanti quando imitando Gianfranco Funari esclamava: “E’ tanto liberatorio”. E ora il popolo spera nel rinascimento etico e morale di questo Paese.