Recessione a tutto vapore. Monti precisa: rispetto.i partiti. Giuristi al lavoro sull’articolo 18

ROMA – Berlusconi  quando diceva cose orribili, battutacce,  volgarità a buon mercato, da bar sport, senza offesa per gli sportivi, negava di aver pronunciato questa o quella frase, dava la colpa ai giornalisti.

Magari le sue frasi erano pure registrate, ma lui non sene faceva più di tanto. Negava e basta. Monti, anche in questo, è ben diverso dal cavaliere di Arcore. Non nega di aver detto , ma precisa che non voleva dire. Insomma lancia, il sasso, come si dice, e ritira la mano. Afferma, da Tokio, che lui ha un grande consenso mentre i partiti no. Bersani non la prende bene e replica per le rime, se tecnici e politici non si trovano daccordo finisce male, la gente ci prende a cazzotti. Casini dice che  “ sono debole di udito, sento poco”.  Già la gente, le persone in carne e ossa, hanno ben altri problemi a cui pensare. Il fatto che è il tema centrale del dibattito politico siano i “ licenziamenti facili”, come dalle modifiche del governo all’articolo 18 appare surreale a milioni di persone che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese, devono fare il doppio lavoro, in nero,sommerso, quando va bene. E le prospettive non sono certo rosei.

Passera:  sarà un anno molto difficile .Pil ancora in calo
Lo dice lo stesso ministro Passera quando annuncia che la recessione è entrata in una seconda fase che durerà per tutto il 2012. E per il 2013 le prospettive non sono rosee. I dati diffusi dall’Ocse, organizzazione per la cooperazione elo sviluppon dicono che nel primo trimestre di questo anno il prodotto interno lordo ( Pil) diminuirà dell’1,6%. Nel secondo trimestre solo dello 0,1. Sempre in recessione. Il centro studi di Confindustria annuncia un -2,3% per quanto riguarda la produzione. Insomma c’è poco da stare allegri. Il presidente del Consiglio ha questi problemi da affrontare, la crescita, lo sviluppo, l’occupazione, la redistribuzione del reddito verso il basso, le pensione con una riforma che devasta la vita di milioni di persone, ‘evasione, la corruzioni, la Rai, l’asta per le frequenze.. Un clima di scontro, quale lui stesso rischia di provocare, anzi provoca, non  gli conviene. Parlando con i suoi collaboratori ritira la mano: “ Io non ho mai inteso mancare di rispetto alle forze politiche- afferma- sono il primo a lavorare per cercare misure condivise. Anche sulla riforma del mercato del lavoro”. “ Voglio unire, non divider-prosegue- voglio trovare soluzioni che  facciano avanzare il Paese, non creare problemi che spacchino partiti e parti sociali”. Ma la situazione si sta sempre più inasprendo.

Metastasio.“ Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale”
Scriveva Pietro Metastasio, correva l’’anno 1700, musico e drammaturgo: “ Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale;non si trattien lo strale quando dall’arco uscì”. Il premier cerca di correre ai ripari.. Filtrano notizie su giuristi che “lavorano” sull’articolo 18. Monti ha goduto di  giornate di euforia per gli elogi che gli sono arrivati a Seul, a Tokio, dalla Cina e dagli Usa, da capi di stato, imprenditori. Dopo qualche“guasconata” di troppo”,ha visto che sia il Pd che i sindacati e non solo la Cgil, non hanno intenzione di mollare sulla riforma del mercato del lavoro, leggi articolo 18, che torna in campo la riforma delle pensioni con  una manifestazione unitaria, dopo tre anni di divisione. Monti si rende conto che non può tirare troppo la corda. Una divisione in Parlamento  fra i partiti che lo sostengono diventerebbe insostenibile, segnerebbe la fine anticipata dell’esperienza  del governo “tecnico” che di tecnico ha ben poco, una sconfitta anticipata per il premiere non abituato a perdere nella sua lunga carriera. I particolare, si dice, che abbia fatto breccia una frase buttata là la Bersani, con il suo solito stile  “ tipo Crozza”. Una frasetta, quasi ignorata da editorialisti, commentatori, retroscenisti, ma che ha messo in allarme sia Monti che Fornero, “ Non sono un costituzionalista – dice – ma credo che chiunque veda che un problema di costituzionalità c’è.”

Dubbi sulla costituzionalità dei licenziamenti economici
Se lo vede “ chiunque, ancor più devono fare attenzione il presidente del Consiglio e il ministro del Lavoro. Fior di giuristi, costituzionalista infatti hanno sollevato più di un dubbio. Sulle parole per ora, perché il testo  relativo all’articolo 18 non è stato ancora scritto. Per scriverlo si riuniscono  staff di giuristi, quello di Palazzo Chigi insieme al ministro Fornero, supportati dagli uffici giuridici del Quirinale. Monti al suo rientro dal viaggio in Asia dovrebbe trovare il testo in una versione definitiva che, si dice “ tenga conto dei dubbi della costituzionalità dei licenziamenti economici”. Ieri rivolto ai partiti  ha  cercato una via di uscita, sibillina a dire il vero: “ Qui -ha detto- non c’è qualcuno che deve fare passi indietro, semmai tutti insieme dobbiamo fare un passo avanti”. Che può voler dire tutto e il contrario di tutto.

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