Dalla manifestazione di Roma Camusso conferma. Sarà sciopero generale

ROMA – Tanti, tantissimi, malgrado gli scrosci di pioggia che bagnano il serpentone che sfila per le vie di Roma. La mobilitazione dei lavoratori continua e si rafforza in tutta Italia, gli scioperi generali proclamati dalla Cgil hanno successo così come quelli di categoria a partire dai metalmeccanici.

Su Roma e sul Lazio era appuntata l’attenzione di tanti osservatori, dal governo alle forze politiche in particolare  quelle che assicurano la maggioranza all’esecutivo di Mario Monti.  “ Lo sciopero e la manifestazione- dice  il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino- è stata superiore alle nostre previsioni.” Una cosa è emersa con grande chiarezza. Seguendo il corteo, ascoltando i lavoratori, i pensionati, i giovani, leggendo slogan, striscioni, si capiva chiaramente che non vi è stanchezza né tanto meno rassegnazione anche se la lotta diventa sempre più dura, difficile.

 

Primo Maggio insieme Cgil, Cisl, Uil
Ci sono stati e ci sono bagliori di unità delle tre Confederazioni che si trovano insieme, si incontrano preparano iniziative comuni, come quella sulle pensioni di qualche giorno fa, il Primo Maggio i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, saranno insieme sul palco a Rieti. Poi il concertone.  Dalla manifestazione e dallo sciopero generale di Roma e del Lazio emerge la volontà di non fermarsi. “Vigileremo sul disegno di legge sul lavoro- ha detto Susanna Camusso chiudendo la manifestazione a Piazza Farnese-  e continueremo a lavorare per uno sciopero generale perché si può cambiare la politica di questo paese”. Camkusso si rivolge nuovamente a Cisl e Uil pe r elaboare una proposta comune e sostenerla con lo sciopero generale. Debole e incerta la risposta di Bonanni che non si chiama fuori ma afferma che “ non si può fare uno sciopero generale al giorno” Una risposta che, in gergo calcistico, butta la palla in corner.  Il corteo ha raccontato la storia di  questi giorni, ha ripercorso le varie tappe del governo, la crescita che non c’è è il filo conduttore della manifestazione.
 Al “ refuso” di Elsa Fornero non crede nessuno

 Non mancano le battute, azzeccate, in particolare nei confronti del ministro Fornero, protagonista  di molte gaffe, l’ultima delle quali  riguarda il  pagamento dei ticket sanitari da parte dei disoccupati. “ Un refuso” secondo Fornero che è dovuta correre ai ripari a fronte di una misura non solo iniqua ma repellente. Come chiedi del “\refuso” a chi sta sfilando le battute, in stile romanesco, si sprecano, non ci crede nessuno. Il volto del ministro campeggia su diversi cartelli che parlano di lei in termini non proprio elogiativi, sui fa per\dire. Ci ha provato, ti dicono, noi siamo numeri, serviamo a tappare i buchi del bilancio. Parole amare che raccontano  una verità  che Camusso ha riassunto in poche parole, “ la crescita non fa parte delle politiche del governo e l’equità non c’è mai stata, oggi c’è un rigore non equo e mal distribuito” E sulla  decisione del ministro del Lavoro di “spiegare” la riforma all’Alena di Torino il segretario della Cgil si consente una battuta: “Siamo sempre contenti quando le persone sono cortesi. Resta e troviamo un po’ strano che un ministro senta il bisogno di andare di persona dai lavoratori a dire come sono fatte le riforme”.

 Camusso tira le fila di una giornata intensa. “Non aver fatto interventi equi in favore della crescita sta determinando una situazione sociale insopportabile nel nostro paese”. Questo un altro passaggio dell’intervento. Il giudizio sul governo “peggiora di giorno in giorno, perché non ha dato risposte al lavoro”. Sulla questione degli esodati ha ribadito: “O il governo si decide a convocarci e a dare i numeri oppure il presidente dell’Inps (Antonio Mastrapasqua, ndr), che non fa il suo mestiere, deve andare a casa”.

 

Camusso:sull’articolo 18 la partita è ancora aperta
Sull’articolo 18 sul quale il governo ha messo la sordina ma  il lavorio fra Pdl, Confindustria continua per spostare il baricentro della soluzione trovata, Camusso dice che la  partita è tuttora aperta – ha spiegato il leader di Corso Italia -, sia dal punto di vista della linearità del testo ma soprattutto per le richieste che il sistema imprese continua ad avanzare”. In ogni caso “grazie alla mobilitazione che abbiamo fatto si è riconquistato il reintegro, c’è stato un risultato figlio delle lotte dei lavoratori e della nostra mobilitazione ma- ha ribadito – non molliamo, la partita è ancora aperta”.Sul complesso delle misure previste dai settanta articoli che compongono il disegno di legge sul mercato del lavoro Camusso  afferma che “Siamo di fronte a un disegno di legge molto debole sia sulle forme di ingresso che sull’universalità degli ammortizzatori. La nostra opinione è che sono stati mancati gli obiettivi che lo stesso governo aveva inizialmente dichiarato, che erano quelli della riduzione della precarietà e dell’universalità degli ammortizzatori’. E’ una riforma che “non creerà neanche un posto di lavoro, allo stesso tempo c’è bisogno di intervenire contro la precarietà che non ha portato migliori condizioni nel paese, ma le ha peggiorate”.

 

Alemanno ancora una volta insulta i lavoratori

Per questo continuerà la mobilitazione per tutto il percorso della discussione in Parlamento. Infine una risposta al sindaco di Roma  ancora una volta intervenuto contro le manifestazioni dei lavoratori. Lo sciopero generale ha coinciso con lo sciopero del settore dei trasporti e Alemanno aveva affermato che “ sarà una giornata infernale”.  “ Non deve insultare chi manifesta- risponde duramente Camusso- e mettere divieti, perché un paese democratico che vieta le manifestazioni prende una brutta china.  “Abbassi la percentuale Imu per lavoratori e pensionati. Il sindaco dovrebbe avere a cuore il benessere dei cittadini, deve avere più rispetto per una situazione sociale molto difficile e chiedersi quali politiche può fare per questa città. I lavoratori di Roma vorrebbero avere risposte”.

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