Monti spara contro lo Statuto dei lavoratori. Camusso: non c’è un’idea su nulla

ROMA – Monti a ruota libera  in teleconferenza al XXVI convengo della Società italiana di Scienza politica all’Università di Roma Tre.

IL suo intervento è penoso. Per nascondere l’assoluta assenza di politiche per la crescita, lo sviluppo, a fronte di numeri sempre più drammatici che riguardano la disoccupazione, le aziende in crisi, nell’incontro con i sindacati ha scaricato la responsabilità della drammatica situazione che il Paese sta attraversando sui sindacati, sui lavoratori e, bontà sua anche sulle imprese,  Parole magiche, produttività e competitività. Vedetevela voi, kil governo del suo non ci mette niente. Fra un mese vi aspetto al varco. Non  bastava. Ci voleva anche una verniciatura diciamo” teorica” ad affermazioni, per lo meno azzardate dal punto di vista della scienza economica. Ed ecco che, non avendo evidentemente altro a cui pensare,  ai convegnisti  della Società di Scienza politica, ha tenuto una lezioncina sui disastri prodotti dallo Statuto dei lavoratori, “ con lo Statuto- ha detto- meno posti di lavoro” Un attacco alzo zero, basato su argomentazioni, si fa per dire, senza capo né coda. Affermazioni che hanno suscitato una risposta immediata, molto dura, da parte di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil,: “Siccome non c’è un’idea su nulla ci reinventiamo una logica contro i lavoratori. Mi pare abbiano fatto abbastanza contro i lavoratori”.  Monti, visto che parlava ad una assemblea di studiosi ci ha tenuto a precisare che “ da  studioso , prima di avere questa occasione di chiamata in servizio, ho osservato uno scarto tra l’etica delle intenzioni e l’etica delle responsabilità. Alcuni dei danni maggiori arrecati al Paese sono derivati dalla speranza di fare bene anche dal punto di vista etico, civile e sociale, ma con decisioni di politica economica che spesso non erano caratterizzate da pragmatismo e valutazione degli effetti”. 

 Il premier: è stata  impedita la crescita di posti di lavoro

 “Certe disposizioni intese a tutelare le parti deboli nei rapporti economici – ha spiegato-hanno finito, impattando sul gioco del mercato, per danneggiare le stesse parti deboli che intendevano favorire”. Se la platea non aveva capito a cosa si riferiva affermando Monti ha specificato che il suo riferimento è esteso “anche a certe disposizioni dello Statuto dei lavoratori. ispirate a un intento nobile di difendere i lavoratori hanno determinato un’insufficiente creazione di posti di lavoro” . Arriva la risposta di Camusso e quella di Vendola che si dice ancor più convi nto della firma che ha apposgto al referendum. Il segretario generale della Cgil definisce l’intervento “eco del peggior liberismo In realtà, il governo non ha una sola idea per la crescita. E siccome non c’è nulla si reinventa una logica contro i lavoratori.” Poi parla di “ripetizione di un film già visto. Penso –dice-che sia esattamente la dimostrazione che questo governo non abbia un’idea di cosa fare per lo sviluppo e la crescita.

Cgil: il governo ha esaurito qualunque spinta propulsiva
 Pare che abbia esaurito qualunque spinta propulsiva. Si continua a riproporre ricette che hanno già dimostrato la loro fallimentarità, oppure si butta la palla in un altro campo, come hanno fatto sulla questione della produttività. Monti ci dica invece cosa vuol fare per la crescita”. Proprio sugli attacchi allo Statuto dei lavoratori e ai contratti  Camusso afferma che “abbiamo passato cinque mesi tra Palazzo Chigi e ministeri a discutere, e mi pare che tutto il mondo, compreso quello delle imprese, abbia dimostrato che quello non era il problema. Niente di nuovo siccome non c’è un’idea su nulla ci reinventiamo una logica contro i lavoratori. Mi pare abbiano fatto abbastanza contro i lavoratori”. Le parole  del premier-conclude Camusso- suonano come l’eco del “peggiore liberismo, quello che ha teorizzato che la diseguaglianza abbia fatto crescere il mondo. Sono quattro anni che il mondo non sa uscire da una crisi determinata esattamente da quella logica lì”. Nel corso del suo intervento Monti dice che grazie al suo operatop è stato evitato il commissariamento del nostro Paese da parte della Ue. Ma la famosa lettera sugli impegni che l’Italia doveva prendere a fronte del debito non è qualcosa di molto diverso dal commissariamento. Si difende dall’ accusa di essere il governo dei banchieri e parla di “ caccia alle streghe”. Per quello che riguarda il suo futuro pare escludere un Monti bis. “E’ più facile conquistare e mantenere prestigio a 360 gradi se si è al di fuori della politica – dice – e io non ho mai aspirato al ruolo di tecnico di area. Lo considero l’unione di due mali”. E spero  di non aver perso questo prestigio in questo breve periodo al governo.”

Alfano. Del tutto d’accordo col premier

Elogia i  partiti, Pdl, Pd, Udc , che lo hanno sostenuto. “Quando ci sarà un altro governo sarò lieto se le cose nelle quali abbiamo creduto possano avere pieno sviluppo, con tutte le correzioni che saranno dovute.” Una cosa positiva l’ha detta: che le misure che il governo ha adottato possono essere corrette,  Fra le prime dichiraazioni quelle di Alfano, “ sono completamente d’accordo con Monti” e di Della Vedova, capogruppo: di Fli, Con lo Statuto dei lavoratori mercato inefficiente e iniquo”. Non avevamo dubbi.  

 

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