Fioroni e c., fuoco e fiamme contro Vendola
ROMA – Non c’è pace per il Pd. Ogni giorno ha la sua pena ripete spesso Pierluigi Bersani. Ora è la volta di una minacciosa lettera di trenta parlamentari del Pd guidati dall’ex dc, ex Margherita, Beppe Fioroni che pongono il veto alla alleanza con Nichi Vendola e alla sua candidature alle primarie di coalizione perché ha firmato i referendum sulla riforma Fornero. Però capita che oltre alle pene ci sia anche il sollievo, questa volta rappresentato dall’annuncio dato da “Laboratorio politico per la sinistra”nel Pd e col Pd, di cui fanno parte iscritti e non iscritti, che esprime nelle sue scelte politiche le “ idealità socialiste e progressiste, ecologistiche e solidaristiche. L’associazione sta promuovendo “ Comitati per Bersani” nelle città nei luoghi, di lavoro, fra i giovani e le donne. Già sono operanti in numerosi territori raccogliendo significative adesioni. I Comitati sono luoghi “, di impegno, di proposta- afferma una nota dell’associazione- per costruire il programma di governo del centrosinistra” favorendo “ la massima partecipazione di cittadini, movimenti, associazioni”.
Il moltiplicarsi di candidature Pd provoca solo confusione
Poi arriva con il sostegno a Bersani , si parla di una “ Agenda Bersani” “una forte preoccupazione che il moltiplicarsi di candidature di esponenti del Pd per le primarie possa alimentare confusione, divaricazioni
programmatiche, nuovi personalismi.. Perciò sono necessarie- afferma la nota- non autocandidature, ma regole per rendere le candidature stesse trasparenti , realmente rappresentative del Pd e dell’elettorato di centro sinistra, respingendo manovre e tentativi di manipolazione di quello che dovrebbe essere un significativo momento della vita democratica del nostro Paese” Si conclude con la richiesta al Pd di capacità di rinnovare la propria rappresentanza istituzionale,promuovendo le energie che guidano le lotte, i movimenti, i territori e le associazioni e non le cordate di potere, magari di natura generazionale, scegliendo con metodo trasparente e assolutamente partecipativo le forze migliori, donne e uomini del mondo del lavoro, dell’intellettualità, dell’impresa, degli amministratori e del partito.” Tornando alle spine nel fianco non c’è solo quella rappresentata da Matteo Renzi che gira in lungo e in largo a bordo del suo camper, sostenuto dalla gran cassa di giornali e tv, candidato alle primarie ancor prima che si conosca quale sarà la legge elettorale.Ci sono altri candidati in pectore,si sta formando una fila di esponenti del Pd tanto che Nichi Vendola dice apertamente che se le primarie diventano il congresso del Pd o qualcosa di simile lui non ci sta. Cerca di dargli un “aiuto” in questa direzione, anzi di precederlo, la cordata guidata da Beppe Fioroni.
Avvertimenti minacciosi degli ex Margherita a Bersani
Contro il leader di Sel arriva una bordata alzo zero . Circolava voce che fra i firmatari potesse esserci anche qualcuno dei “ veltroniani” che però preferiscono il silenzio. Lo stesso Veltroni preferisce chiamarsi fuori da beghe di cortile, si potrebbe dire ,se la cosa non riguardasse ll futuro del paese e anche del Pd. I parlamentari che vengono quasi tutti dalla Margherita sono perentori. No a Vendola perché ha firmato il referendum sull’articolo 18. Quindi non è compatibile. Chiedono a Bersani, con tono minaccioso, di modificare le regole delle primarie per impedire a Vendola di candidarsi. Niente alleanze, niente coalizioni e magari una legge elettorale proporzionale: l’obiettivo è chiaro, alleanza con l’Udc per una grande coalizione con a capo Monti. Solo dei ciechi possono non vedere anche alla luce di ripetuti contatti, frequentazioni, è il termine più appropriato, di Fioroni con il suo ex collega di partito Pierferdinando Casini., che questa è la direzione di marcia, in sintonia con giornaloni, potentati economici e finanziari che cercano di mettere i bastoni fra le ruote del Pd, di Bersani, che in un paese normale essendo l< segretario del partito ,votato per di più da qualche milione di elettori con regolare primarie, sarebbe il candidato naturale al governo del Paese.
Il leader del Pd:spero che Vendola si candidi
Bersani, ancor prima uscisse l la lettera dei “fiorai” l’aveva già rispedita al mittente: “ Io spero di sì, che Vendola si candidi. Deve essere uno dei protagonisti di questa vicenda”. E per l’ennesima volta, con tanta pazienza, ha di nuovo spiegato a chi nel partito non vuole<proprio intendere che “ saranno i gruppi parlamentari, a maggioranza, a decidere, in caso di dissenso tra i partiti quale posizione debba prevalere una volta che il Pd dovesse avere responsabilità di governo. “La nostra carta di intenti -ricorda il segretario – fisserà dei punti precisi che sono di merito ma anche di metodo: prevede in caso di dissensi una cessione di sovranità, per cui si decide a maggioranza in una riunione congiunta dei gruppi. Non transigiamo su questo perché è un meccanismo di solidarietà della coalizione”. Non basta. Il loro “no” a Vendola è il “ no” alla linea politica che Bersani ha espresso e che è stata approvata, anche con il loro voto, nell’assemblea del partito. Una linea tradotta nella “ carta di intenti” che fanno finta persino di dimenticare. Vogliono un partito tutto spostato al centro. Concludono con un avvertimento in uso in altre associazioni che è meglio non nominare: “La nascita del Partito Democratico-scrivono- è stata letta come la volontà di garantire agli elettori una coalizione non più contro qualcuno ma per un progetto condiviso di Italia credibile e affidabile. A te, come segretario del PD, la responsabilità di non disperdere tutto questo”. Quasi una minaccia di scissione.