Bollette record nel 2012. Le più alte dal dopoguerra

+11,9% per il gas e +14,9% per la luce

ROMA – Come annunciato oggi anche da Nomisma si prospettano per le famiglie nuovi aumenti nelle bollette di luce e gas, aumenti tutt’altro che irrilevanti. Anche il 2012, infatti, conferma l’andamento al rialzo registrato da diversi anni a questa parte, che ha portato la spesa per tali voci a raggiungere il record dal dopoguerra. Nel dettaglio, secondo le stime del C.R.E.E.F. Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori, il rincaro il rincaro della spesa annua nel 2012 per quanto riguarda il Gas sarà pari a +136 Euro in più rispetto allo scorso anno (+ 11,9%).
Gli effetti di tali aumenti si percepiranno soprattutto nell’inverno che sta per arrivare, determinando una spesa record pari a 1297 Euro (considerando il consumo di 1.400 metri cubi di una famiglia tipo).

Mentre per l’eletricità la spesa annua di una famiglia tipo per un consumo di 2700 kw/h supererà il record storico del 2008. Nel 2012 la spesa raggiungerà quota 502 Euro (+65,20 Euro rispetto allo scorso anno, ovvero +14,9%).

Un andamento intollerabile, per questo chiediamo al Governo un incontro urgente, coinvolgendo anche la parti sociali, per individuare soluzioni utili ad arginare tali aumenti e per rivedere i criteri di accesso al Bonus energia e gas, anche alla luce dei risultati limitati ottenuti finora (dove ne hanno usufruito soltanto 1.600.000 utenti pari a 1/3 di quelli preventivati).

“Da tempo ribadiamo che, per alleviare il peso dei costi del gas, è necessario ridurre l’eccessiva imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato per il 35%, portandolo progressivamente verso la media europea del 20%.”– dichiara Mauro Zanini, Vice Presidente Federconsumatori.
Si potrebbe, ad esempio, prevedere un meccanismo di sterilizzazione automatica dell’Iva legata all’aumento del costo della materia prima, smettendola finalmente di considerare il metano per il riscaldamento come un bene di lusso e portando quindi l’Iva al 10%.
Relativamente all’energia elettrica, invece, è opportuno che il Governo attui una seria pulizia negli ‘oneri di sistema’ per le voci impropriamente annoverate tra le fonti rinnovabili e avvii una revisione del meccanismo di sostegno a tali fonti, trasferendo i necessari incentivi sulla fiscalità generale.

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