Bersani. Siamo la bussola per il futuro del Paese. Le ‘regole’, bella parola

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ROMA –  “Dobbiamo dar prova di grande responsabilità. Non siamo una nomenclature asserragliata. Non c’è un uomo solo al comando. Oggi cambieremo lo Statuto e ci daremo nuove vregole per le primarie.Non siamo disponibili a dare una mano all’antipoltica. Le regole sono importanti, i cittadini non si attendono una farsa democratica. Dico a chi si candida:parlate dell’Italia, diteci qual è il vostro progetto.

Dobbiamo dimostrare  che non siamo tutti uguali, altrimenti non c’è futuro neppure per noi.” Così Rosy Biondi,  ha aperto i lavori dell’Assemblea nazionale del Pd di cui è presidente.  Il nodo delle primarie, delle regole, del cambio dello Statuto , il calendario dei lavori, i documenti che saranno messi in votazione. In particolare il “ Manifesto politico” in cui dovranno riconoscersi coloro che intendono partecipare al voto, rappresentano la “parte tecnica” delle assemblea, molto importante  come ha sottolineato Bindi. Il primo adempimento che sarà messo ai voti è il cambiamento dell’articolo 18, o meglio la sospensione, visto che prevede che il segretario del Pd è il candidato  alle elezioni.  Per dar modo a  Renzi,  molto criticato perché assente dai lavori  avendo preferito una comparsata con il camper,i poter partecipare  alle primarie. Articolo 18,come la stessa Bindi e Bersani hanno sottolineato,  svolge sempre un ruolo centrale nel dibattito politico sugli statuti, quello dei lavoratori e anche quello del Pd.  E il segretario del Pd ha rivolto un saluto al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso in prima fila nella grande sala dell’Hotel Ergife , l’albergo romano dove si svolgono i concorsi. La platea le ha tributato un applauso non di convenienza. In fondo anche le primarie sono un concorso che riguarda non solo il Pd ,ma l’Italia, il suo futuro, il governo, il ruolo che deve svolgere nell’ambito europeo.  E Bersani ha dato proprio questo taglio alla sua relazione. VAI ALL’INTERVENTO
 

Le regole, “ bella  parola”, ha detto, i problemi sul tappeto, il Pd che si candida al governo del Paese,” siamo la bussola per il futuro dell’Italia”, per il cambiamento,come, perché con quale progetto, con quale alleanza.

Tanti applausi all’intervento del segretario
L’intervento del segretario  è stato interrotto più volte da applausi che ne hanno sottolineato le parti più importanti,  sia quelle rivolte al partito che  alle forze politiche con le quali costruire la colazione , il rapporto fra progressisti e democratici, l’alleanza aperta a forze moderate , costituzionaliste e europeiste. Bersani , forse ce ne era bisogno proprio guardando all’interno del Pd, alle esternazioni “ montiane “  che in questi giorni vi sono state, leggi documenti, riunioni d alcuni esponenti  dei Democratici, orientati per il Monti bis, è stato molto chiaro quando ha posto la necessità  che la politica torni a governare Ha parlato di “fisiologia  democratica e politica “ “ Un diritto per l’Italia, un dovere per l’Italia”, ha detto. Monti lo abbiamo voluto noi ha rivendicato, lo sosteniamo anche in condizioni difficili., lo stimoliamo, rigore e credibilità internazionale sono punti fermi, dobbiamo prendere il meglio. Poi ha indicato i capisaldi di una politica del nuovo governo, a partire  da rinnovamento morale.  In particolare per quanto riguarda la crisi il segretario del Pd ha posto la necessità  di una task force che affronti le situazione  di difficoltà di tante aziende  per cui è aperto un tavolo del lavoro presso il ministero dello sviluppo . Non basta si tratta di una emergenza nazionale. Poi ha affrontato tutti i problemi sul tappeto, dalla legge elettorale, alla recessione, alle prospettive per il futuro che non sono certo rosee. Sulla scuola, anche alla luce delle manifestazioni degli studenti e dell’intervento pesante della polizia  Bersani ha detto: “ Basta con i tagli , ogni sei mesi si da una botta alla scuola, Non accendiamo ulteriori micce, non ce ne è bisogno”.

A conclusione della relazione standing ovation dei delegati a dimostrazione del largo consenso che hanno riscosso le parole di Bersani.  

Gentili,Laboratorio per la Sinistra: “Ora le primarie sul binario giusto”
Applausi anche da chi, salvo una decina di delegati, è filtrato dalla assemblea che si svolge a porte chiuse,  fanno parte della opposizione interna, dei titubanti come alcuni “ veltroniani”. Fra i primo commenti quello di Sergio Gentili, della direzione del Pd, esponente di Laboratorio politico per la sinistra. “ La relazione di Bersani- afferma- ha messo le primarie sul giusto binario. In particolare sul governo del Paese che deve tornare alla politica e per il quale il Pd  pone la sua candidatura, nell’ambito di un centrosinistra aperto, è venuta una parola definitiva, senza se e senza ma, come si dice, un impegno per chi partecipa alle primarie a partire ovviamente da candidati che militano nel Pd.” “ Finalmente- ha proseguito Gentili – scelte definitive che mi auguri non vengano rimessi in discussione come troppe volte è avvenuto.”. Fra gli interventi quello di  Giorgio Tonini, esponente della minoranza. “ Bel discorso, quello di Bersani- ha detto- C’è una questione da approfondire e riguarda la drammaticità della crisi.” E poi: Noi siamo il perno di qualsiasi coalizione di governo alternativa. Ribadire il no a coalizioni ristrette”. Non possiamo chiuderci dentro la sinistra tradizionale. Dobbiamo lasciare la piorta aperta quando si tratterà di scrivere il programma e dobbiamo”. Bene le regole-ha concluso- finché garantiscono la massima partecipazione”.

E Bersani  a conclusione del dibattito ha chiesto ai presentatori di ritirare gli emendamenti presentai ai tre documenti che vanno al voto. In particolare si era avuta una forte opposizione dei “renziani” sulla possibilità di registrazione prima del voto per chi intende partecipare prima delle elezioni.. Il segretario del Pd ha  sottolineato che i documenti in discussione  “ parlano già abbastanza chiaro, vogliamo discuterne in coalizione. Il mio consiglio è fermarci lì” In merito al tema delle alleanze sollevato da Fioroni, critico sulla partecipazione di Vendola il segretario del Pd ha fatto presente che con” l’Unione di Romano Prodi eravamo tredici partiti, con due,m tre voti di maggioranza. Non c’era il partito democratico.Era una situazione stellarmene diversa da oggi. Il tema c’è ancora ma  a questo rispondono due punti: la cessione di sovranità alla riunione  tra gruppi parlamentari per cui si decide a maggioranza e i riconoscviomento che gli impegni internazionali vanno rispettati. Su questo non transigiamo”. Infine una battuta in pieno stile “ bersaniano che dà il segno del “rischio primarie” che l’assemblea allontana, ma non fuga “ Se noi usciamo bene da questa cosa, a noi – afferma-non c’ammazza più nessuno”:

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