Monti e soci nella notte delle beffe aumentano le tasse e tagliano i servizi

ROMA – Ce la devono aver messa tutta Monti e   soci per combinare  un pastrocchio quale è il disegno di legge sulla stabilità.

Se sette ore vi  sembran poche, verrebbe voglia di dire, provate voi  a  mettere nero su bianco diverse bestialità. Forse non ci riuscite. Se chiamavano a consulto  Attilio Befera, direttore generale della Agenzia  delle entrate, evitavano di fare una figuraccia, anche di fronte ai colleghi della tecnocrazia europea dietro i quali si rifugiano sempre  Questo non si può fare, ripetono come un disco rotto, perché l’Europa non ce lo permette. Non ci vengano a dire che l’Europa, il Fondo monetario internazionale, permettono di togliere l’assistenza ai disabili, perché non ci crediamo neppure se lo mettono per scritto , Barroso  dallo scranno della Ue o Mario Draghi da quello della Banca centrale europea  o la signora Lagarde, che sorveglia i movimenti finanziari di tutto  il mondo. Così come proprio mentre tutti,  tutti, non sappiamo se anche Grillo perché lui preferisce far nuotate invece di affrontare i veri problemi dell’Italia e dell’Europa, affermano che bisogna  intervenire con misure   fiscali a sostegno dei redditi più bassi, Monti e &  lasciano a terra una decina di milioni di italiani. Quelli che non pagano le tasse perché il loro reddito è sotto il livello di vivibilità.

Bastonate sugli  “incapienti”, quelli con redditi al limite della vivibilità

Gli “incapienti” si chiamano.  Se ne sono dimenticati. Non pagando le tasse non fanno parte dell’agenda fiscale e quando  il ministro Grilli ha aperto il librone delle tasse non li ha trovati fra le fasce di redditi tassabili. Per cui non poteva toglierli neppure un “punticino”. Ma ha messo sulle loro spalle il “punticino” dell’Iva. Sugli zoppi grucciate, si dice in Toscana, ora la vita degli “incapienti” sarà ancora più difficile. Ma non sarà più facile neppure quella dei “beneficiari” della riduzione dell’aliquota sempre a causa del “punticino” dell’Iva. Baonanni ha esultato e con lui Casini per  questo  “avvio “ di riforma fiscale. Ma lo ha smentito il Caf della Cisl, non del perfido bolescevico Fassina, che, fatti tutti i calcoli, ha detto che si tratta di un riduzione solo “teorica”. Si è entusiasmato anche Casini che ha proposto che i benefici  tengano conto delle famiglie. Entusiasmarsi per dei benefici  “teorici” davvero è un inedito nella storia del mondo. Purtroppo anche  segretario del pd, Pier Luigi Bersani, pur parlando  di una disegno di legge da aggiustare ha creduto  che davvero la riduzione di un punto dell’aliquota fosse una fatto importante. La Cgia di Mestre ha dimostrato che non lo è. Fatti primi conti anche i media hanno scoperto  il trucco, la beffa messa a punto nella notturna ministeriale.  Il conto finale è che tutti vedremo aumentate le tasse da pagare anche coloro per i quali c’è la riduzione dell’aliquota.

Con l’aumento dell’Iva il governo prende più di quanto dà

Con l’aumento dell’Iva, anche se di un solo punto, il governo incassa più di quanto   andrà nelle tasche dei cittadini.  E che dire dei tagli per i servizi, a partire dalla sanità, o del blocco contrattuale per milioni di lavoratori del pubblico impiego,  per gli insegnanti che già hanno perso sei milioni di euro di salari. Per non parlare dei “cieli bui”. Con le lampadine a basso consumo si sarebbe risparmiato di più. Bastava chiedere a un elettricista. Allora come è potuto accadere che super Mario, super tecnici, super professori siano incappati in tanti clamorosi infortuni? Delle due l’una. La prima ipotesi  è che non conoscono la materia di cui si occupano ed hanno improvvisato provvedimenti al limite dell’indecenza, o anche, vedi i disabili, oltre. La seconda è che essendo in corsa due tendenze, chi voleva ridurre  qualche aliquota fiscale, sempre fuori gli incapienti ovviamente, e chi voleva eliminare i due punti di aumento dell’Iva si è cercato di salvare, come si dice, capra e cavoli,  una finta riduzione delle tasse  e la riduzione di un unto per l’Iva. Ipotesi questa che è stata fatta circolare anche in ambienti vicini a Palazzo Chigi. Ma ce ne è anche una terza.

 Perché a Ballarò Polillo  annuncia la riduzione delle tasse.Che non c’è

Andiamo a Ballarò. Il sottosegretario Polillo annuncia   verso le ore 22 che il consiglio dei ministri ridurrà qualche aliquota. A meno che, dice, non venga cambiata idea. Da Palazzo  Chigi, quando la notizia ormai sta circolando su tutte le agenzie di stampa e sui media, arriva una secca smentita. Si dice  che Monti sia furibondo. Ora Polillo non è un ragazzino alle prime armi. E  anche quando fa qualche sparata non avviene a caso. Se non andiamo errati una volta faceva parte del Comtato federale del Pci di Roma, era un collaboratore di una pregevole  rivista “Politica e economia“ che faceva capo al Cespe, centro studi di politica economica del Pci. Poi è diventato consigliere economico di Berlusconi  e, ora , dicono i maligni è una specie di ventriloquo di Monti. Se sbagliamo persona ce ne scusiamo,comunque non è  un tipo da gaffe. Allora?  Quando  verso le due della notte è terminata la riunione del Consiglio dei ministri, radio, tv , carta stampata avevano dato la notizia di quanto era bravo il governo Monti che aveva ridotto le tasse.   Poi come tutte le bugie aveva le gambe corte. Però per un po’ il Paese ha creduto che finalmente si cominciavano a ridurre le tasse. Il risveglio è stato brusco. La beffa grande, la rabbia altrettanto.

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