Ue. L’Italia è malata grave, destinata a peggiorare. Disoccupazione in crescita

Era largamente prevedibile che Obama sarebbe stato sommerso da messaggi, interviste, dichiarazioni.  Un coro di elogi. Crediamo che se li meriti  ma fa un po’ ribrezzo che fra gli “elogiatori” ci siano coloro che lo hanno combattuto, schierati con le politiche economiche liberiste, sconfitte da Obama e impersonate da Romney  il perdente.

Politiche che circolano e indirizzano la politica economica dell’Unione europea. L’ipocrisia provoca danni quanto la corruzione. La Commissione europea, in un suo documento, ora scopre che la ripresa non arriverà prima del 2014. In fondo al tunnel non c’è la luce, la vede solo Monti. Anzi proprio l’Italia è quella che si trova in condizioni fra le più gravi La recessione è “profonda” e il picco della crisi “non è ancora arrivato, a cominciare dal fronte del lavoro”. Il tasso di disoccupazione nel nostro Paese, dopo aver raggiunto il 10,6% quest’anno, continuerà a salire raggiungendo picchi record dell’11,5% nel 2013 e dell’11,8% nel 2014. Appena migliore la situazione nell’Ue dove sarà all’11,7%. Queste le previsioni dell’Ue, secondo cui il trend negativo è dovuto al maggior numero di persone in cerca di lavoro per la crisi e agli effetti della riforma delle pensioni.  Guarda caso proprio quella riforma che la stessa Ue un giorno sì e un altro pure, indica come un esempio di buona politica e che Monti e Fornero sbandierano in tutto il mondo.

 

Sbagliate le stime  su cui il governo ha impostato le manovre economiche

Bruxelles taglia le stime su cui il governo ha impostato le manovre economiche messe in atto. Quest’anno il Pil si contrarrà del 2,3%, nel 2013 dello 0,5% e ritornerà in territorio positivo con +0,8% solo nel 2014, assumendo che le politiche restino invariate. Numeri che contrastano con quelli del governo che ha previsto -2,4% per il 2012, -0,2% nel 2013 e +1,1% nel 2014. Per gli economisti dell’Ue dopo la “profonda recessione” del 2012, l’Italia vedrà una “ripresa tiepida” nel 2013-2014 a causa di “incertezza e condizioni creditizie difficili”. L’attività economica riprenderà nella seconda metà del 2013 ma a un “ritmo molto contenuto”. Per quanto riguarda il deficit per la Ue è impossibile il pareggio strutturale del bilancio che nel 2013 sarà solo “vicino”. Il deficit dell’Italia sarà  al 2,9% quest’anno mentre resterà al 2,1% sia nel 2013 che nel 2014, assumendo che le politiche restino invariate. Palazzo Chigi prevede, invece, un deficit del 2,6% per il 2012, dell’1,8% nel 2013 e dell’1,5% nel 2014.

 

Previsto un netto peggioramento sul fronte del debito

Di conseguenza si prevede un netto peggioramento sul fronte del debito che a fine anno schizzerà al 126,5% del Pil prima di aumentare al 127,6% nel 2013. Ricomincerà a scendere lentamente nel 2014 al 126,5% contro una stima dell’esecutivo al 125,1%.  Insomma i sacrifici  fatti dai lavoratori, dai pensionati, dai giovani,  non sono serviti ad uscire dal baratro. Ci siamo ancora sopra, con i piedi ne sfioramo ilo ciglio. Ma la Commissione Ue vede nero non solo per l’Italia. Al ribasso le previsioni per tutta l’Erozona. Il debito aumenta.Spagna e Grecia  (ancora uno sciopero generale con manifestazioni e scontri) sforeranno gli obiettivi, mentre il deficit della Francia resterà sopra il 3%. Dice il Commissario Ue, Olli Rehn che la Ue e la zona dell’euro “stanno navigando in acque agitate”: “ Preoccupa – afferma – il tasso di crescita “rallentato” dell’Italia chiamata a proseguire “lo sforzo di consolidamento di bilancio al di là del 2013”.  

 

Pittella: L’Europa progressista e democratica  a dialogo con Obama

A richiamare il valore della vittoria di Obama il vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, Gianni Pittella. Sottolinea che ”con la conferma di Barack Obama alla guida degli Stati Uniti vince una visione del futuro del mondo e dei rapporti internazionali con cui l’Europa progressista e democratica può confrontarsi e dialogare”. L’idea di società, generosa, solidale, tollerante che si è affermata sull’ideologia ultraliberista di Romney  deve colorare anche i nostri sogni. Sono molti i traguardi da raggiungere. Penso – prosegue – alla ineludibile riforma dei mercati finanziari, al superamento del dogma dell’austerità ed alla ridefinizione di una governante mondiale dell’economia, fino alla costituzione degli Stati Uniti d’Europa”. Stefano Fassina, della segreteria nazionale del Pd, responsabile del settore economia e lavoro, afferma che “le previsioni della Commissione europea dovrebbero far venire qualche dubbio a quanti continuano a ripetere che, nell’euro-zona, siamo sulla rotta giusta e che si vede la luce in fondo al tunnel. Purtroppo, non è così. 

  

Fassina. Speriamo che la sconfitta dei liberisti faccia tornare il buon senso

“Speriamo – prosegue – che la sconfitta dei liberisti negli Stati Uniti aiuti a recuperare il buon senso anche al di qua dell’Atlantico e, in particolare, nell’euro-zona”.  Fassina parla di “austerità cieca e svalutazione del lavoro”, che colpisce  lavoratori e imprese, aggrava il livello dei debiti pubblici. In Italia, dopo manovre pesantissime, il debito pubblico, anche al netto del contributo al fondo Salva Stati, nel 2013 è previsto più elevato del 2011“. Rischiamo un deficit nominale oltre il 3%. La recessione e la stagnazione, l’impennata della disoccupazione, soprattutto giovanile,  sono conseguenza di una politica economica sbagliata. La rotta va corretta attraverso un’unione fiscale ma orientata verso politiche di sostegno agli investimenti innovativi e alla domanda interna europea”.

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