Alfano batte Berlusconi. Le primarie fissate del centrodestra s’hanno da fare

ROMA – Primarie sì, primarie no. Fino all’annuncio ufficiale  nessuno sarebbe stato così sicuro su quale linea avrebbe prevalso, alla fine, nel centro destra diviso e confuso degli ultimi mesi.  Dopo un lungo confronto tra  il segretario Pdl Alfano,  l’ex premier, ha annunciato che le primarie si faranno, e che Berlusconi è d’accordo.

La data stabilita per la competizione è quella del 16 dicembre: non c’è molto tempo per organizzare tutto, e forse il Pdl tenterà di dar prova di efficienza. Almeno su questo, per il momento, smentite e marce indietro sembrano improbabili.
In questi mesi, nel Pdl, se ne sono dette tante. Annunciando il suo ritiro dalle scene, era stato proprio Berlusconi a rilanciare le primarie. E ad affermare, solo qualche settimana dopo, che non avrebbe tirato fuori un euro per finanziarle: dettaglio non da poco, visto che le casse del partito sono pressoché vuote.
La notizia di oggi rappresenta sicuramente una vittoria per Alfano e i suoi. Pare che ieri, nel corso del confronto a palazzo Grazioli,  il segretario abbia persino minacciato che se le primarie fossero andate all’aria si sarebbe dimesso. Piuttosto discordanti le ricostruzioni sulle tensioni che avrebbero animato l’incontro.
“Sono favole- ha dichiarato  Beatrice Lorenzin- che l’incontro tra Berlusconi e Alfano sulle primarie sia stato teso. Siamo abituati ai retroscena dei giornali. Quello che conta sono i fatti. La macchina è partita.”
Bisognerà attendere ancora qualche giorno per la presentazione ufficiale dei candidati, fissata per domenica. Nelle prossime ore saranno resi noti i dettagli organizzativi più importanti, quelli sulle modalità di voto.
Con la rinuncia alla corsa di Alessandra Mussolini, che ha definito la competizione “una squallida resa dei conti”, saranno in undici a contendersi la vittoria: Angelino Alfano, Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, Giancarlo Galan, Gianpiero Samorì, Guido Crosetto, Alessandro Cattaneo, Michaela Biancofiore, Vittorio Sgarbi, Alfonso Marra e Alessandro Proto, che ha presentato la sua candidatura solo qualche giorno fa. Di oggi la notizia del suo coinvolgimento in un’inchiesta della Procura di Milano: i reati ipotizzati sono quelli di truffa e aggiotaggio.

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