Tav entro il 2023. Il governo getta i soldi in tempi di crisi economica

ROMA – Non c’è verso, la Tav si farà. E’ quanto deciso oggi durante il vertice italo francese sulla realizzazione dell’alta velocità Torino Lione. Un’opera  ritenuta, sotto molti punti di vista, inutile, dannosa e soprattutto dispendiosa, considerando la crisi economica.

Eppure, i governi di entrambi i Paesi hanno deciso di ignorare le voci del dissenso  e  hanno confermato il loro  impegno per la realizzazione di quest’opera, la cui consegna è prevista entro il 2023 per un costo iniziale di 8,2 miliardi di euro. Una somma che – come precisa  il ministro per
lo Sviluppo economico, Corrado Passera, – “sarà divisa e sarà condivisa la richiesta all’Europa di contribuire per il 40% agli investimenti “.  Soddisfazione sull’esito dell’incontro bilaterale di oggi è stata espressa anche dal premier Mario Monti: “L’accordo  sarà  presto sottoposto alla ratifica del Parlamento italiano. Personalmente, pur rimettendomi al giudizio sovrano del parlamento, credo non sia troppo difficile spiegare i benefici di questa opera per l’Italia e per l’Europa”.
Insomma, Monti non ha nessun dubbio: “Più riusciremo ad essere persuasivi sul bilancio UE e più probabile saranno i cofinanziamenti europei all’opera. Viceversa,  più riusciremo a superare
vari tipi di ostacoli nazionali che ancora si frappongono alla realizzazione di queste opere, e questo richiede determinazione e capacità di persuasione, più sarà forte la nostra posizione nel sostenere che adeguati mezzi finanziari nel bilancio europeo siano messi a disposizione dell’opera”.

Nonostante i buoni propositi persuasivi l’accordo di oggi ha sollevato un coro di polemiche. “Non possiamo fare altro che registrare la dimostrazione della mancanza di coraggio da parte del Governo italiano a Lione. Anche alla luce della crisi che stiamo attraversando sarebbe stato utile e ragionevole riconoscere l`inutilità della Tav e dirottarne i finanziamenti sulla vera grande opera infrastrutturale necessaria al Paese e cioè sulla messa in sicurezza del territorio”- Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
«L`Italia ha i piedi d`argilla. Abbiamo urgente necessità di intervenire in tantissimi territori per impedire che ogni pioggia si trasformi in tragedia – ha continuato Cogliati Dezza – dobbiamo occuparci di sicurezza sismica e idrogeologica, eppure il premier Monti, accompagnato da ben 7 ministri, plaude alla conferma di realizzazione di un`opera progettata oltre 20 anni fa, che oggi non ha alcun senso”.

Ancora più tagliente la critica del verde Angelo Bonelli: “B Il governo Monti non solo non è capace di tagliare la spesa militare come chiediamo da mesi per il programma degli F-35 ma ha deciso di impegnare l’Italia addirittura in una nuova cooperazione con la Francia. Si tratta di una vera e propria offesa alle famiglie che non ce la fanno più, agli che subiscono i tagli all’istruzione, ai precari che continueranno ad essere precari. Questo governo deve essere superato perché continua a percorrere le strade sbagliate mettendo al centro della propria azione gli interessi delle varie
lobby economiche invece che la vita degli italiani”.

Il leader di Sel Nichi Vendola boccia categoricamente il progetto Tav e punta il dito contro il governo definendo le sue scelte dettate da un'”ostinazione ideologica”, piuttosto che da un “approfondimento basato sulla realtà”.

Dello stesso avviso paolo ferrero, segretario di Fds: “Abbiamo assistito all’ennesimo spreco di soldi pubblici a favore degli interessi delle grandi imprese. Parallelamente all’ennesima repressione del movimento No Tav: il viaggio verso Lione è diventato una via crucis con l’unico obiettivo di disturbare e ritardare l’arrivo a Lione dei manifestanti”.
Infatti, molti di loro, appartenenti al movimento NoTav già ieri erano rimasti bloccati alla frontiera. All’arrivo a Lione il corteo di protesta non è stato autorizzato e la tensione si è alzata, tanto da far registrare qualche tafferuglio. La Polizia francese ha così reagito sparando i lacrimogeni e usando lo spray urticante contro i manifestanti.
Insomma in Italia e Oltralpe la situazione non cambia, quando si tratta di mettere a tacere il dissenso. Pochi giorni fa sul sito dei NoTav c’è era un comunicato che riassumeva così il progetto della Torino Lione:
L’opera costerà complessivamente almeno 40 miliardi di euro,  ovvero 5.000 euro al centimetro. I costi sono elaborati in base alla proiezione di stima del costo finale, basata sull’andamento delle curve dei costi delle tratte TAV sinora realizzate in Italia. Lunghezza della tratta circa  80 km. 40.000.000.000 / 80 = 500.000.000 al km
Ora facciamo qualche calcolo:
4 CM DI TAV = 1 ANNO DI PENSIONE
3 METRI DI TAV = 1 SCUOLA MATERNA 4 SEZIONI
500 METRI DI TAV = 1 OSPEDALE DA 1200 POSTI,
226 AMBULATORI, 36 SALE OPERATORIE
Inutile commentare. I numeri parlano da soli.

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