Crisi di governo. L’effetto Berlusconi è devastante

Lo spread vola, la Borsa di Milano perde: è l’effetto “matematico” della crisi di governo in corso. A questo punto è lecito chiedersi: dove sta la responsabilità che il Segretario Pdl Alfano ha rivendicato dopo aver tolto l’appoggio a Monti?

Monti ha annunciato che si dimetterà appena dopo l’approvazione della  legge di stabilità, e ormai è fugata ogni incertezza sul ritorno in scena di Berlusconi. Sembrano passati anni dal vento di rinnovamento portato solo qualche settimana fa dalle primarie del centro sinistra, che hanno riavvicinato alla politica milioni di elettori. Le primarie del Pdl, tanto invocate e invidiate fino a poco tempo fa da diversi esponenti del partito di Berlusconi, oltre che dall’elettorato di centro destra, avrebbero dovuto svolgersi domenica, ma ormai nessuno ne parla più.  
Come risulta chiaro dalla reazione dei mercati, il ritorno di Berlusconi preoccupa molto dentro e fuori dall’eurozona. Se dovesse tornare al Governo, il Cavaliere abbandonerebbe di certo la strada intrapresa da Monti, la cui politica economica si è sempre improntata sul rigore tanto osteggiato da Berlusconi. Lo spread, almeno, si era abbassato. E un po’ di credibilità in più, sulla scena internazionale, l’Italia l’aveva riacquisita, per quanto discutibili siano stati molti provvedimenti presi dai tecnici, ad esempio in tema di lavoro.  Monti ha incassato nelle ultime ore attestati di stima per il suo operato da tutti i leader europei, Merkel in testa. Basta guardare online le prime pagine dei principali quotidiani mondiali per rendersi conto di come la situazione dell’Italia abbia catturato l’attenzione: il timore è che l’uscita di scena anticipata di Monti possa ripercuotersi negativamente su tutta l’Europa. È stato proprio Monti, presente  alla cerimonia di assegnazione del Nobel per la Pace all’Europa, a dire che le reazioni dei mercati non vanno drammatizzate. E ad affermare che chiunque vincerà le elezioni avrà la responsabilità di mantenere gli “impegni presi con l’Europa”.
“Non sto considerando questa questione in questa fase- ha risposto Monti a chi gli ha chiesto se ci sono possibilità  che si candidi alla politiche. Tutti i miei sforzi – ha aggiunto – ora sono concentrati sul completamento del tempo rimanente al Governo attuale”.

È proprio rispetto agli sforzi la maggiore preoccupazione di molti degli italiani che in queste ore si chiedono per cosa hanno fatto tanti sacrifici, se il governo Monti terminerà il suo operato prima del previsto e senza varare le importanti riforme in agenda. E la legge elettorale? Saremo costretti a votare di nuovo con il Porcellum? Sembra proprio di sì. Se le cose andranno davvero così, bisognerà arrendersi all’evidenza che ancora oggi, a comandare, in Italia, è sempre Berlusconi, che addirittura apre le porte a Renzi, che nonostante tutto quello che gli si possa dire, gli risponde per le rime. Quanto alla data del voto, ancora niente di certo. Il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha indicato come possibili quelle del 17 o del 24 febbraio: dipende, comunque, da quando Napolitano scioglierà le Camere. Pare che in Lombardia e in Molise si voterà nello stesso giorno anche per il rinnovo del consiglio regionale. Come stabilito dal Tar, le regionali del Lazio si terranno invece il 3 e 4 febbraio. Cancellieri ha affermato che se il tribunale dovesse decidere per un’altra data, il Governo sarebbe felice di comprendere nell’election day anche questo voto. Accorpare le elezioni politiche con le amministrative e le regionali, ha detto il Ministro, comporterà un risparmio ingente.
Al vetriolo l’udienza odierna del Processo Ruby. È scontro tra il pm di Milano Ilda Boccassini e gli avvocati di Berlusconi Niccolò Ghedini e Piero Longo: Ruby  non si è presentata in aula, e il suo legale ha detto che è all’estero e non è raggiungibile al telefono.  Questa la versione del pm:
“Quest’assenza non è documentata, io non credo a quello che ci viene prospettato in udienza. È una strategia per dilatare i tempi del processo e arrivare in campagna elettorale”.
Ghedini ha replicato che non è intenzione di Berlusconi dilatare i tempi del processo, e che piuttosto quella della Procura di Milano è di accorciarli, per arrivare alla sentenza prima delle elezioni.  Sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo.

 

Condividi sui social

Articoli correlati