Monti e Marchionne aprono la campagna elettorale. Inaudito attacco a Cgil e Fiom

ROMA – La campagna elettorale di Mario Monti non poteva iniziare in modo peggiore.

Quasi come un padrone di altri tempi,  parla agli operai della Fiat di Melfi, in piena sintonia con Marchionne  “L’agenda Monti -dice l’ad del Lingotto mostra coraggio, chiarezza e lungimiranza. Negli ultimi dodici mesi il nostro governo ha fatto cose ammirevoli”. Ed Elkann, il presidente Fiat aggiunge: “ Oggi c’è una svolta epocale” E’ vero: la “svolta epocale” è data dal fatto che dalla manifestazione, una adunata di altri tempi, cui sono stati “ ordinati ” a partecipare i lavoratori, sono stati esclusi  i dirigenti delle Cgil, e della Fiom, Susanna  Camusso e Maurizio Landini.  Non avendo firmato i contratti capestro la Fiom, non ha diritto a rappresentare i lavoratori. E anche la Cgil viene lasciata fuori mentre si invitano Bonanni e  Angeletti, i segretari della Cisl e della Uil. Il più grande sindacato dei metalmeccanici ,la più grande organizzazione dei lavoratori  fuori da cancelli a distribuire ,presente Landini,volantini ai lavoratori con dieci domande rivolte a Marchionne. Il presidente Monti non ha battuto ciglio di fronte ad una grave lesione dei diritti e delle libertà sindacali come ha fatto del resto fino ad oggi ,malgrado le pressanti richieste del Pd di mettere a punto una legge sulla rappresentanza sindacale.  Il  premier  e l’ ad annunciano  un “piano non per i deboli di cuore. Vedi Fiat”

Ma non si ferma qui ed afferma che Marchionne  ha mantenuto tutti gli impegni”. Davvero incredibile una affermazione del genere quando gli stessi dirigenti della Fiat  a partire da Marchionne hanno detto che   il piano  “ Fabbrica Italia “ non c’era più.   Ma Monti ormai sembra irrefrenabile Forse gli applausi che gli sono giunti in gran parte dai dirigenti convocati  per la bisogna lo hanno gasato.Marchionne aveva detto: “ Il nostro è un piano coraggioso,non per i deboli di cuore. L’evento di oggi qui a Melfi è il primo passo concreto” .E Monti, non trova di meglio che ripetere: “Oggi da Melfi parte un’operazione che non è per i deboli di cuore, ma noi sappiamo che può emergere un ‘Italia forte di cuore” E aggiunge: “ Sarebbe Irresponsabile dissipare i sacrifici degli italiani”. Ed è lui, solo lui, che può impedire che ciò avvenga.

In sintonia fra i due l’attacco a Cgil e Fiom
” Per chiudere in bellezza  un attacco in piena regola, anche se non le nomina mai, a Cgil e Fiom quando invita i lavoratori “  a non farsi ingannare da false tutele” Ancora afferma se ci fosse chi non ha capito: “ Le forze sociali non siano legate a una catena che inchioda al passato, non restino aggrappate a un passato che non tornerà, arroccati a forme di tutela per i lavoratori che nel tempo hanno l’effetto opposto”.   Un attacco anche ai magistrati che condannano la Fiat ovunque per atteggiamenti antisindacal i  e ordinano di riassumere i lavoratori ingiustamente licenziati. Proprio a Melfi ci sono tre operai che malgrado la sentenza del giudice del lavoro  restano fuori dai cancelli.

 Ecco, Monti ha spiegato quale sarà il suo programma. Si capisce cosa intende quando ribadisce il concetto di “ cuori forti” secondo la linea Marchionne.  Insomma un pessimo inizio di campagna elettorale. Proprio prima di recarsi a Melfi aveva usato Palazzo  Chigi come fosse una sede di partito. Lì incontra  Casini,Montezemolo,insieme a ministri come Riccardi per mettere a punto gli ultimi particolari per quanto riguarda la nascita della lista Monti e l’alleanza con la lista targata Udc.  Per chi intende presentarsi come il “ nuovo” della politica, non ‘ proprio un bel vedere. Sembra di essere tornati alle riunioni delle conventicole della dc,delle correnti e delle sottocorenti.  Ma l’attuale premier non si fa mancare niente,proprio niente. Ed eccolo ripercorre le str a   doppia mandata con gli imprenditori che contano.

Come ai vecchi tempi della dc, la Fiatpassggio  numero uno

 La Fiat era il passaggio numero uno. Non a caso Gianni Agnelli, l’avvocato, faceva del suo motto “ la Fiat non può che essere governativa”. E Monti dove è andata a farse dare il battesimo, ancor prima di rendere pubblica la sua decisione,? A Melfi,stabilimento Sita, cioè Fiat, dove lo attendevano Marchionne ed Elkann . Si sapeva che l’ad del Lingotto aveva un debito di riconoscenza nei confronti di Monti  che mai lo aveva  “ disturbato” mentre  lanciava il famoso  piano “ Fabbrica Italia”, una bufala come poi si dimostrava, che gli serviva per attaccare il contratto nazionale , dividere i sindacati, mettere i lavoratori di fronte al fatto compiuto: o accetti le nuove regole Fiat oppure non investiamo e si chiude lì. Il tutto con la discriminazione della Fiom i cui rapprsentanti non avevano diritto a mettere piede in azienda- Monti faceva orecchie da mercante.  Fallito il progetto “ Fabbrica Italia”, Monti, Fornero, Passera,si mostravano contriti, ma niente più.  La nuova Panda era stata presentata il 16 marzo a Palazzo Chigi e proprio nella sede istituzionale Monti trovò il modo di difendere l’ad del Lingotto, azienda globale,affermando che un imprenditore è libero di andare dove vuole.

La sceneggiata a Melfi costruita in gran segreto

 Si sapeva che Marchionne presentando i nuovi modelli  che saranno prodotti nello stabilimento lucano a partire dal 2014, due piccoli Suv avrebbe rivolto un ringraziamento al governo. Non solo gli avrebbe fatto come regalo l’annuncio dell’investimenti du un miliardi nello stabilimenti di Melfi. La sceneggiata era stata concordate in anticipo. Un presidente del Consiglio non decide all’improvviso di recarsi a Melfi mentre al Senato e alla Camera la situazione non è proprio delle più tranquille. La segreteria della Cgil scopre i veli,  Giudica positivamente  la scelta di investire in questo stabilimento. Ma ricorda che proprio Marchionne, fino a qualche giorno fa, aveva affermato l’impossibilità di compiere investimenti in periodi di crisi : Così Marchionne aveva spiegato la mancanza di nuovi modelli e il relativo arretramento delle quote di mercato in Italia e in Europa. Da qui la necessità di  “ valutare attentamente le strategie  di mercato annunciate “l’ingresso  cioè nella fascia  alta di mercato già saturo sia in Italia che in Europa e di verificare  che i modelli prodotti oggi a Melfi” non vengano realizzati in altri siti europei”.

Cgil e Fiom inaccettabile discriminazione
 Camusso e Landini hanno parlatola  di “ manifestazione elettorale, affermando che è inaccettabile che alla Cgil e alla Fiom sia stata negata  la possibilità di usufruire degli  spazi utilizzati da tutte le organizzazioni presenti per dire ciò che pensiamo degli investimenti e delle produzioni che si svolgono e si svolgeranno nello stabilimento di Melfi.  E questo –conclude la nota della segreteria della Cgil- è unfatto ancora più grave essendosi svolto alla< prewsenza di esponenti delle istituzioni e del governo”.

Condividi sui social

Articoli correlati