Monti frenetico, sale in politica. Bersani: sopra le parti o con una parte?

Monti frenetico, parla, dichiara in continuazione, telefona al Capo dello Stato, ai presidente di Senato e Camera, fa gli auguri anche  ai leader dei partiti che hanno sostenuto l governo tecnico, un ringraziamento  a Bersani, Casini ed anche a Berlusconi si era lamentato perché non gli aveva mai telefonato. Poi passa ad internet, twitter, facebook con il nome  di “senatoremonti”.

Un profluvio di parole, il “verbo” che sparge ai suoi collaboratori ed agli avversari. Non si offenda il professore ma in questi giorni sembra il cavaliere che, malgrado il Natale, trova il modo di invadere teleschermi e radio. Parla e straparla. Costruisce la sua “ squadra” con gli ex giocatori del Milan che dovrebbero occupare posti di parlamentari, ministri, sottosegretari. Nel frattempo cerca di vendere Pato e Robinho. Dal calcio mercato al calcio politica. Campagna acquisti e vendite. Del resto anche Monti ha aperto, attraverso i suoi emissari, una campagna acquisti molto pericolosa.  Parla di “ spacchettamento” delle forze politiche, punta a rompere gli equilibri  politici.  Fra i primi “ spacchettati “ il  professori Pietro Ichino,  che partecipa alle primarie del centrosinistra come uno dei principali sostenitori di Matteo  Renzi , sottoscrive la Carta di ingenti del centrosinistra, poi se ne dimentica annuncia di essere stato contattato da Monti o da chi per lui, ancor prima della conferenza stampa di fine anno e di essere disponibile ad accettare l’offerta che gli è stata fatta di capeggiare la “lista per Monti”- afferma-  condividendone i programmi. Da notare una finezza: Ichino parla di lista per Monti quando ancora il professore non  ha deciso se ci sarà una lista con il suo nome o qualche altra cosa. Ciò significa che malgrado dichiarazioni, finti ripensamenti, interviste, come quella a Scalfari clamorosamente smentita neppure poche ore dopo averla rilasciata, la decisione era stata presa  e non da ora.  Con  Ichino quattro parlamentari , nominati in quota  ex popolari del Pd, di cui si ignora quale contributo abbiano dato nelle aule di Camera e Senato. Dal Pdl arrivano Frattini, Pisanu, forse Cazzola e qualche altro pronto a salire sulla zattera dei “monticentristi”-

Camusso: governo bocciato su politiche sociali e del lavoro

Una conferma a questi anteffatti viene dal Monti-pensiero che è comparso su twitter: “ Insieme- dice il professore- abbiamo salvato l’Italia da disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve , spendersi sì”  Poi altro twitter rivolto ai suoi: “ Insieme saliamo in politica”. Un appello a sostenere la sua “agenda” e una rinnovata alla sua disponibilità e al suo impegno, se goi n veniva richiesto  da chi sottoscriveva  il memorandum predisposto insieme a Riccardi, Passera, con il consenso preventivo di Montezemolo e Casini, i quali hanno fatto credere che non ne erano a conoscenza quando è noto a tutto il  mondo politico che la “agenda” è stata scritta a Palazzo Chigi dove numerosi sono stati gli incontri fra il premier dimissionario e i suoi potenziali alleati. Una pantomima  non degna di un professore tutto d’un pezzo come Monti vuole apparire. E arrivano le risposte a partire da Susanna Camusso, presa sempre più di mira dal professore e dai suoi collaboratori: “Bene ha fatto Monti- dice il segretario generale della Cgil- sul piano della credibilità dell’Italia all’estero. “Ma sul piano delle politiche sociali e del lavoro la bocciatura è inequivocabile. C’era un’emergenza forte -prosegue- e serviva un governo tecnico di breve durata. Ma poi un Paese forte deve dar voce agli elettori”.

Nel programma  del Pd più  lavoro, più equità, più diritti

Dare voci, senza equivoci, senza mascheramenti, paraventi, dice Bersani che risponde al premier dimissionario con pacatezza e  fermezza: “ I democratici hanno rispetto poer Monti,l’hanno sostenuto nei momenti difficili. Rispettano la scelta di salire in politica: aspettiamo di vedere se significa mettersi sopra le parti o con una parte”. “ Nel programma di Monti-prosegue- non c’è nulla di sorprendente. C’è qualcosa che si può condividere e qualcosa no. Ma il nostro contiene più lavoro, più equità,più diritti. Il Pd è aperto al dialogo con tutti coloro che sono contrari al berlusconismo di ritorno, ma senza ambiguità o complicazioni.”. Rispondendo a una domanda nell’intervista  al  Tg2 sui rapporti con il centro e con Casini. Afferma: “ Quante complicazioni. Noi siamo di gran lunga il più grande partito del Paese,riformista e aperto. Siamo alternativi a Berlusconi, alla lega e ai populismi, aperti al dialogo con chi è contrario a Berlusconi, ai populismi e alla Lega.”  Dopo il voto  potreste collaborare con i centristi ? “ Noi siamo aperti a questa prospettiva-.sottolinea il segretario del pd- ma è necessario uscire dalle ambiguità” e Poi. “ Non temo né Berlusconi né Grillo. Non è una bella notizia per l’Italia che sia tornato il messaggio di Berlusconi”. 

Lo “ sciocchezzario” di Casini

Una risposta anche a Casini il quale, a ruota con Monti,  si esibisce in uno “sciocchezzario” che ricorda altri tempi, una sorta di “opposti estremismi”. Dice il leader dell’Udc: “ Speriamo che nel 2013 gli italiani noinb ricadano negli inganni riproposti in questi giorni da Berlusconi”. Bene, poi oer bnob apparire troppo sostanto a sinistra continua: “ Ma nemmeno nella tentazione opposta di una coalizione troppo spostate a sinistra con Vendola e le sue ricette ieologiche che pensavamo confinate nel passato”. Dal Pdl arrivano duri attacchi a Monti : Afferma Cicchitto,capogruppo del Pdl alla Camera:  Ci troviamo oggi di fronte ad un vulnus   politico e istituzionale e ad una forzatura che diventerebbe lacerante qualora Monti sviluppasse una campagna elettorale alla guida di uno schieramento centrista,ovviamente con il Pdl, e lo facesse utilizzando la  carica di presidente del Consiglio alla quale è stato nominato proprio con il concorso dello stesso Pdl”. Un richiamo, non troppo velato, anche al Presidente della Repubblica

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