NAPOLI – Napoli immobilizzata, caos in città. Riprenderà infatti probabilmente intorno a mezzogiorno il servizio di trasporto pubblico cittadino a Napoli gestito da Anm.
La crisi di liquidità che investe tutto il settore in Campania, in parte per il taglio nei trasferimenti specifici in parte per la situazione economica degli enti locali, ha provocato un’amara mattina per i napoletani, avvertiti ieri attraverso i social network dell’ennesima interruzione di servizio. Il blocco è stato generato dal fatto che il fornitore di gasolio dell’azienda voleva maggiori garanzie prima di effettuare i rifornimenti necessari al servizio.
Un fornitore che vanta almeno un milione di euro di credito con l’Anm, e al quale arriverà un acconto attraverso la cessione di una parte delle risorse di una nuova linea di credito aperta dalle banche all’Anm per coprire anche gli stipendi del personale, che comunque arriveranno con ritardo il primo febbraio.
La società precisa come “dei 600 autobus che circolavano fino a pochi anni fa (2009) oggi ne circolano meno di 350 perchè – sottolinea – tra tagli governativi e regionali, i contributi che ANM riceve per pagare stipendi, contributi, fare manutenzione di mezzi ed impianti, pagare le assicurazioni, comprare il gasolio ecc.., si sono ridotti del 40%”.
Dunque, servizio regolare dei bus solo da questo pomeriggio. Secondo i dati riferiti dall’Anm, gli autobus in servizio stamani sono stati in tutto una trentina rispetto ai 300 che normalmente circolano a Napoli: una ventina sono usciti dal deposito della zona orientale e una decina da quello di Garittone-Carlo Terzo. Regolari invece – sottolineano all’Anm – sono stati i servizi sulla linea R2, una delle più utilizzate, e su quella per l’aeroporto. Gli utenti, precisano dall’Anm, sono stati avvertirti in tempo reale della difficoltà utilizzando Twitter, sms e Facebook. L’Anm, a sua volta, attende risorse dal Consorzio Unico Campania, dal Comune, dalla Regione e dalla Provincia, che per quota parte contribuiscono a finanziare il servizio.