Bersani, abbiate cura della democrazia. Il Giornale attacca Grillo

ROMA – Siamo quasi giunti alla chiusura di questa rovente campagna elettorale, i cui esiti per qualcuno sono già nell’aria, punto in più punto in meno, per altri sono una vera e propria incognita. Insomma, i sondaggi segretissimi, che i partiti continuano a commissionare per farsi un’idea sulla tendenza, potrebbero rivelarsi sorprendentemente diversi rispetto alle aspettative.

L’ultima mattina di questa campagna è iniziata ancora una volta in un clima battagliero, a volte spregiudicato. Proprio come nei film all’ultimo sangue, dove ognuno spara le ultime cartucce a disposizioni con l’intento di convincere anche gli indecisi, che corrispondono ad una percentuale alta.

Grillo il miliardario della decrescita felice
Contro l’avanzata di Grillo oggi il Giornale.it ha pubblicato un articolo che parla degli investimenti del comico genovese fatti nel corso della sua carriera teatrale, delle auto extra lusso che avrebbe acquistato e dei soldi che dichiarerebbe e addirittura dei condoni di cui avrebbe usufruito. Notizie che, manco farlo apposta,  esprimono l’intenzione di mettere  in luce le contraddizioni del leader del Movimento 5 Stelle, proprio nelle ultime ore prima della chiusura della campagna elettorale, che si terrà ufficialmente questa sera nella storica Piazza San Giovanni della capitale.
Viene da chiedersi come fa il comico a parla di decrescita felice e mantenere  un parco auto da far invidia a qualche riccone americano, alla faccia della tanto blasonata auto elettrica, di cui lui si fa spesso portavoce nei suoi spettacoli.
E poi, sempre leggendo l’articolo, i guadagni sono davvero tanti. E su questo niente da dire. Anzi, beato lui. Stranamente però Grillo fa sempre intendere che i soldi siano più una distrazione che un vantaggio, tant’è che al ministero dell’economia – come sottolinea spesso – ci vorrebbe una casalinga per far quadrare i conti.
Grillo, dal canto suo, anche oggi durante una sua intervista rilasciata a chi vuole lui ha detto che aprirà “il parlamento come una scatola di tonno”.
“Bisogna che se lo mettano in testa. Con noi non hanno speranze di fare inciuci, accordi sottobanco, depistare informazioni, scambiarsi appalti, fa­vori, regalìe, mogli, amanti. È finita. Una volta entrati noi, il Palazzo diven­ta di vetro. Trasparente. Non si ruba più. E non solo in Parlamento: cam­bieremo il Paese”.

Bersani: “Sono figlio di un meccanico, non un miliardario”
A Grillo replica a distanza direttamente Pier Luigi Bersani, preoccupato che la protesta e il disagio grillino non sia portata verso esiti distruttivi per il Paese: “Se c’è uno che dice da un paio d’anni che il problema sta nella disaffezione profonda e in una voglia di cambiamento e non negli arzigogoli politicisti coi centristi, quello sono io. Alla gente arrabbiata dico ‘attenzione, vediamo come cambiare, ci vuole un governo di cambiamento ma il Paese è ancora nei guai”. E poi, sempre rivolgenbdosi a Grillo Bersani dice: “Il Pd in questi anni è solo cresciuto, proprio mentre cresceva Grillo. Siamo di gran lunga il primo partito e questo vuol dire che siamo compresi. Perchè a differenza di quello lì che urla, noi ci guardiamo in faccia, noi facciamo le primarie, stiamo tra la gente”. “Perchè – aggiunge Pier Luigi Bersani a Uno Mattina- io non sono un uomo solo al comando, io sono in mezzo alla gente. Ieri sera in birreria chiedevo ai ragazzi: ma voi Grillo, quando lo avete visto? Lui non viene davanti a me che gli spiego, lui parla da solo e non risponde a domande”. In ogni caso, dice Bersani, «io sono figlio di un meccanico non sono un miliardario. E a me non preoccupa l’insulto che Grillo fa a me, questa robaccia. Mi preoccupa quando dice ‘fuori dall’eurò. Mi preoccupa che se vince uno così noi andiamo nei guai, il giorno dopo le elezioni. E lo dico non per me, ma per i figli miei e suoi”.
E poi Bersani avverte i milianti del M5S: “Abbiate cura della democrazia. C’è gente che c’è morta”.

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