Pd. Eletti Zanda al Senato e Speranza alla Camera. Al via le consultazioni

ROMA – Il Partito democratico ha formalizzato i suoi capogruppo. Si tratta di Roberto Speranza  alla Camera e Luigi Zanda al Senato, rispettivamente eletti  293 e 200 voti.

Una risultato passato attraverso il confronto della direzione nazionale, che di fatto ha scelto di mantenere inalterata la continuità con la quale il PD ha intrapreso questo cammino, ovvero verso il cambiamento.
“L’elezione dei capigruppo Pd spiega bene il progetto del partito, coniugare rinnovamento ed esperienza”., ha detto il segretario Pd Pier Luigi Bersani al termine dell’assemblea dei deputati democratici: “L’elezione di questi due capigruppo segnala molto bene quello che abbiamo in mente. Al Senato una personalità di grande esperienza, di capacità, alla Camera uno dei più giovani, (34 anni ndr) forse uno dei più giovani capigruppo della storia di questo paese. Stiamo cercando di fare girare la ruota, valorizzare le nuove forze, utilizzare le esperienze. Ci stiamo attrezzando per questo cammino…”.
Come ha ribadito il leader democratico, “il Pd ha una propria linea, fissata dalla direzione, ora i democratici si affidano con  fiducia  a Giorgio Napolitano.  La direzione ha segnalato la nostra visione, dopo di che il percorso istituzionale dei prossimi gironi è affidato al presidente Napolitano, verso il quale abbiamo grandissima fiducia”. Insomma, un messaggio di buon auspicio alla vigilia delle consultazioni, che racchiude la volontà di Bersani di partire con un governo proprio dagli 8 punti programmatici.

Punti, che il M5S non vuole assolutamente prendere in considerazione:”Fiducia? Neanche se va sui ceci”, ha detto Claudio Messora,  responsabile comunicazione M5S al Senato durante la trasmissione   La Zanzara su Radio 24. E poi: “Bersani è stato bravo, ha fatto una mossa astuta con Boldrini e Grasso, ma il Movimento non darà mai la fiducia a un governo guidato da lui. Nemmeno se adotta il nostro programma e nemmeno se cammina di notte sui ceci”. E poi: “Vedremo, lo decideranno deputati e senatori. Ma la fiducia una volta che la dai è un casino, poi toglierla è complicato”, conclude Messora.
Ma non finisce qui. L’esponente grillino è tornato poi a parlare dell’euro dai microfoni questa volta di SkyTg24: “L’euro è stata una mossa massonica di un gruppo di banchieri che ha deciso tutto per tutti e oggi ci troviamo in questa situazione. Grillo e il Movimento si propongono di promuovere un referendum per chiedere agli italiani se vorranno stare nell’euro e questo non vuol dire che il Movimento è contro l’euro”. “La situazione di Cipro la conoscevamo – ha proseguito Martinelli – e noi siamo entrati nell’euro con numeri falsi, non rispettando i parametri di Maastricht e questo lo sapevano i governi ci centrodestra e di centrosinistra. Oggi ci ritroviamo con l’euro al collasso e con un debito mostruoso. Il messaggio è che vogliamo dare la facoltà agli italiani di decidere del loro destino e della loro economia perché la sovranità monetaria ce l’hanno tolta senza che nessuno ce l’abbia chiesto”.

La giornata è continuata con l’annuncio del M5S dei candidati per l’Ufficio di Presidenza di palazzo Madama.  Annuncio giunto direttamente da una conferenza stampa durante la quale i giornalisti non hanno potuto fare domande.
Due  sono i candidati per il ruolo di Questore, ovvero Laura Bottici e Francesco Molinari; due i candidati per la vicepresidenza, Luis Orellana e Paola Taverna; quattro i candidati per il ruolo di segretario d’Aula: Ornella Bertorotta, Gianluca Castaldi, Nunzia Catalfo, Daniela Donno.
Il capogruppo alla camera Roberta Lombardi ha sottolineato che l’obiettivo del movimento è quello di mantenere trasparenza e sobrietà. Quindi non ci saranno accordi e se poi qualcuno lascerà fuori il M5S, la responsabilità se la prenderanno gli altri partiti, sottolinea Lombardi.
“Non vogliamo poltrone – ha aggiunto la capogruppo – ma vogliamo venga riconosciuto il ruolo che i cittadini ci hanno affidato nelle istituzioni”.

Domani, comunque, è atteso l’incontro tra il capogruppo del Pd Zanda e la Lombardi. “Ci ha chiesto per domani un incontro con i nostri capigruppo sulle chiare posizioni di oggi”, ha reso noto sempre  Roberta Lombardi. “Il ruolo del portavoce – ha poi sottolineato  – non è solo rapporto con i media, ma è anche il rapporto con le altre forze politiche. Una cosa da non sottovalutare”.

E sempre domani partono le consultazioni del Capo dello Stato che porteranno alla nomina del presidente del Consiglio.   E’ probabile che il Presidente della Repubblica tenti di conferire un incarico prima di Pasqua. Tuttavia una cosa è sicura:  Napolitano dovrà tentarle tutte affinchè possa nascere un governo che possa garantire una certa stabilità, anche perchè ci troviamo nel cosiddetto semestre  “bianco”, e Napolitano   non potrà poi sciogliere le Camere, nemmeno nel caso di mancato accordo sul nuovo governo. Questa è una facoltà che non spetta più a lui, ma eventualmente al suo successore alla presidenza. Già il 15 aprile arriverà la convocazione del parlamento per eleggere in seduta comune il successore di Napolitano, il cui mandato scadrà il 15 maggio.
Insomma il tempo è tiranno e il governo s’ha da fare, purchè duri.

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