A Roma due manifestazioni agli antipodi

Scontro a distanza tra Bersani e Berlusconi

ROMA -I berluscones del Cavaliere sono arrivati nella storica piazza Navona per sostenere l’uomo che si dice perseguitato dalla magistratura. A qualche centinaio di metri c’è un’altro presidio, esattamente a piazza Santissimi Apostoli. questa volta organizzato da Micromega a cui hanno aderito le ormai sinistre extraparlamentari di Ingroia. Due presidi vicini, ma agli antipodi per i messaggi che racchiudono: la prima a sostegno di Silvio Berlsuconi, la seconda per rimarcare l’appello sull’ineleggibilità del cavaliere, che ha raggiunto già le 230mila adesioni.
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Il cavaliere è salito sul palco sparando le solite bordate su tutto e su tutti.  “Siamo tutti carichi per una nuova campagna elettorale e questa volta vinceremo per davvero”, ha sottolineato Berlusconi. “Ci davano per agonizzanti e invece eccoci qui, sotto un sole caldo in una delle piazze più belle del mondo. Siete tanti, quasi troppi, e tutti impresentabili insieme”.
Il cavaliere ha prima attaccato  il governo Monti e poi Bersani. “”Mi dicono che non devo dare del comunista a tutti, ma non è colpa mia sono loro che sono comunisti e che sono da tutte le parti”. “A forza di vedere così tanti comunisti in tutti gli studi televisivi – ha aggiunto – mi sono venuti gli occhi rossi e la congiuntivite”. 
E poi non ha lesinato attacchi al segretario del Pd:  “Se Bersani proseguirà nel tentativo assurdo di un governo minoranza sappia che la nostra opposizione sarà durissima nel Parlamento e nelle piazze – dice ancora il leader del Pdl – Se invece  non ci riusciranno, allora l’essenziale è che non facciano perdere tempo al paese si torni subito al voto”. “Ribadisco la mia fiducia – sottolinea il Cavaliere – nell’equilibrio e nella saggezza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”. E ancora: “Un  incarico precario” definisce dal palco di piazza del Popolo il preincarico affidato a Bersani.
 “Io precario?” risponde a distanza il leader del Pd. “Siamo in buona compagnia. Dica Berlusconi se ci sono ipotesi meno precarie. Io non credo. Che ci siano delle difficoltà, una porta stretta, un passaggio difficile, io non lo nego. Lo vede chiunque. Ma se mi metto al servizio di questo passaggio non è per ambizione mia, ma perché altre cose sarebbero ancora più difficili e precarie”. E ha aggiunto: “L’Italia chiede un cambiamento. Ognuno si prenda le sue responsabilità”. E poi Bersani incalza: “Presenterò un ddl sull’ineleggibilità. Il programma? C’è spazio per discutere”.

E infine sulla giustizia Berlsuconi usa toni meno accesi: “Siamo qui anche per dire basta all’uso della giustizia come arma contro gli avversari politici. Serve la riforma della giustizia perché non accada più, ad altri, ciò che ha accaduto a me”. “Bisogna riformare intercettazioni e perquisizioni e vogliamo affermare il diritto dei cittadini e di chi è stato eletto dal popolo a chiedere e ottenere la revoca di un pm o di un giudice che militi in una corrente della magistratura ideologizzata e politicizzata”, aggiunge.

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