L’Italia, un paese senza guida. A.A.A. Leader cercasi

ROMA – Silvio Berlusconi sferra l’ennesimo attacco contro la magistratura: “Gli italiani assistono a questa vergogna nazionale – dice ai cronisti il Cavaliere – e condividono la nostra opinione di essere una Repubblica, purtroppo, giudiziaria e commissariata dalle procure”.

E poi: “la sovranità non è del popolo, attraverso i parlamentari e il Parlamento, perchè, se una legge non piace a certi pm, viene impugnata e viene portata davanti alla Corte Costituzionale che, essendo una corte con prevalenza dei giudici che vengono dalla sinistra, abroga le leggi fatte dal Parlamento. Quindi siamo dentro una situazione kafkiana che dobbiamo assolutamente riuscire a superare”. Sono queste le parole, ritenute dall’opposizione di una gravità assoluta, pronunciate dal presidente del Consiglio in riferimento all’inchiesta  Ruby della procura di Milano,  in cui è indagato per concussione e favoreggiamento alla prostituzione minorile. E ancora il premier, com’è sua abitudine, si spinge oltre pronunciando la sua solita cantilena nel tentativo di incantare i suoi interlocutori: “L’ultimo sondaggio mi dà al 51%, quindi sono il leader europeo più apprezzato dai suoi concittadini. Il nostro partito è in crescita oltre il 30%”. E se lo dice berlusconi in persona  come fare a non crederci. Eppure in sole 24 ore il patron di Mediaset ha portato a casa due sconfitte brucianti. La prima sul federalismo fiscale, respinta  di fatto alla Bicameralina da un risultato di parità (15 a 15), e oggi, anche il tentativo di forzatura attraverso il decreto legislativo presentato dal Consiglio dei Ministri è stato respinto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con un “irricevibile”. Una doppia sconfitta su uno dei  temi centrali dell’agenda di governo, sotto l’impulso dell’impaziente Lega Nord. Una bella botta insomma. Così  la patata bollente ritorna in Aula nelle mani di una maggioranza ballerina, che quando fa comodo salta da una posizione all’altra come una cavalletta impazzita. E poi c’è quest’immagine, tutt’altro che apprezzabile, che il nostro paese sta facendo in giro per il mondo veicolando tutto ciò che rappresenta di peggio: dalle bugie, dall’assenza di una politica capace di risollevare le sorti del paese e dei suoi cittadini, ai festini di Arcore, passando per la povera minorenne Ruby tratta in salvo direttamente dal Premier e dalla sua fidata ex igienista dentale, ora consigliere  alla regione Lombardia,  Nicole Minetti.  

E non è finita qui. Prende sempre più consistenza la possibilità che le famose foto dei festini “bunga-bunga” non siano un’invenzione dei soliti maldicenti. Il Fatto quotidiano proprio stamane in un articolo assicura che le immagini “proibite” scattate dai cellulari delle prorompenti ragazze esistano e sarebbero già state oggetto di trattative tra agenzie e alcuni settimanali. Foto “hard core” delle papi girls il cui prezzo da capogiro avrebbe già fatto saltare un primo accordo. D’altra parte nelle immagini si vocifera che il presidente sarebbe  stato ripreso senza indumenti in atteggiamenti sessuali espliciti, attorniato dalle solite prorompenti ragazze.  Qualche foto sarebbe già stata fatta sparire dalla circolazione  da Emilio Fede al modico prezzo di 10mila euro. Almeno questo emerge dalle intercettazioni agli atti dell’inchiesta. Berlusconi e magistrati milanesi smentiscono.

Tuttavia l’immagine che l’Italia offre di sè all’estero è quella di un “gran casino” , anzi sarebbe più opportuno dire una barzelletta infinita, tanto da suscitare in giro per l’Europa scoppiettanti risate appena pronunci il suo nome, che inevitabilmente viene associato da chi la governa.

Un tempo negli anni ’80 visitando le città estere, le persone locali   erano solite fermare per strada gli italiani, con una sorta d’invidia, quasi li ritenessero un gradino sopra la scala sociale. Capitava di sentire le solite battutine sul calcio con quell’accento spiaccicato: “Tu…Italiano??? Paolo Rossi the best…”. Ma allo stesso tempo gli scambi relazionali potevano assumere forme più erudite con accenni discorsivi sull’arte, sulla cultura, sulla complessità della politica e sulla buona cucina del nostro paese. Italia la culla del mediterraneo, epicentro dei pensieri profondi e illuminanti. Era questo ciò che il nostro paese  esprimeva fino a poco tempo fa, nel bene e nel male, al di fuori dei nostri confini nazionali. Oggi le cose sono radicalmente mutate, basta leggere i titoli di apertura dei grandi quotidiani europei, che di fronte alle vicende italiane si indignato più del suo popolo tanto nutrire qualche perplessità  sulle capacità di vivere in questo paese ed accettarne la situazione degenerata senza colpo ferire.

E così con il tempo – sempre recandosi all’estero – sono addirittura cambiate le battutine ironiche, che un tempo riguardavano lo sport più popolare. Può succedere di ordinare un caffè a Berlino, a Parigi oppure ad Amsterdam e di ricevere dal cameriere risposte  del tipo “con bunga bunga o senza?” Sprofondare dalla vergogna è dir poco, perchè, ironia della sorte, anche restando nell’attimo scherzoso sarebbe assai difficile difendersi da tali provocazioni dopo il tam tam mediatico che ha fatto il giro del mondo. Sarebbe impossibile difendersi sulla lampante perdita di quell’etica istituzionale e morale alla quale il presidente Berlusconi sembra aver rinunciato da tempo.

E così tra una sconfitta e un’altra, tra una battutina e una nuova barzelletta,  questo paese affonda come una nave senza timoniere. Non resta che appellarci al resto del mondo, magari con tanto di inserzione pubblicitaria, alla quale, siamo sicuri, nessuno darà risposta: “A.A.A. Leader che guidi l’Italia cercasi”.

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