Pd, Barca presenta manifesto: non c’è democrazia senza partiti robusti

 ROMA – “Non ci può essere democrazia senza dei partiti robusti che vivano non solo nelle stanze del governo, ma vivano nei territori”.

Fabrizio Barca, ministro per la Coesione Territoriale, presenta a Rainews24 il ‘manifesto’ per il nuovo partito. “Da questi 16 mesi di governo ho tratto una lezione: manca il partito. Ci vuole una nuova forma di partito per avere un buon governo”. Ma precisa: “Non è un altro partito, perchè altrimenti non mi sarei iscritto al Pd come ho fatto ieri pomeriggio. E’ il convincimento che i partiti e quel partito abbiano nelle mani buona parte delle sorti del nostro paese”. Il programma del ministro ha suscitato entusiasmo da più parti, al punto che su Twitter si è già formato il gruppo “Pazzi X Barca”, che ha raggiunto 754 follower e più di mille tweet. “Non è possibile esercitare una funzione di governo – ha chiarito Barca – in un Paese che ha bisogno di una radicale trasformazione della macchina pubblica, perchè sono evidenti le difficoltà degli investimenti pubblici, l’accumulo dei debiti pregressi per le imprese, la difficoltà di realizzare interventi per il sociale, di presidiare profili di esclusione sociale gravissimi nelle aree dell’infanzia e degli anziani, queste questioni hanno bisogno di una pressione sociale canalizzata sotto forma di proposte non solo a Roma, ma nei territori da partiti”.  “Non solo in Italia ma anche negli altri paesi i partiti – ha proseguito Barca –  hanno finito per essere l’espressione dei ceti medi urbani, anche assecondandone molti vizi. Quando il presidente di Confindustria Squinzi dice che è uscito di scena il manifatturiero, il pendant di questo è che è uscito di scena il lavoro operaio. Non è una questione di fare un passo indietro, di tornare all’operaismo, ma di fare un passo avanti. In un paese come il nostro in cui l’industria è il cuore della nostra economia, allora il cuore dei movimenti deve tornare ad essere anche il lavoro operaio”. Il manifesto suggerisce in buona sostanza la funzione e i tratti di una nuova forma partito che permetta il buon governo. Barca divide il corposo testo in capitoli: Sei passi verso il buon governo, Stato arcaico e partiti Stato-centrici, Quale governo della cosa pubblica?, Per innovare la macchina pubblica servono i partiti, Quale partito? Il partito nuovo, Motivazioni per impegnarsi nel partito nuovo e specificità dei giovani, Interrogativi su regole e organizzazione. Infine “Addendum. Convincimenti di un partito di sinistra: esercizio di scrittura”. Una nota finale per chiarire il concetto di “che cos’è la sinistra”. Un documento aperto, in linea con Bersani e moderatamente critico verso Renzi, concepito come un work in progress verso il Congresso. L’intento di Barca è, infatti, quello di entrare nel gruppo dirigente. L’idea di fondo è quella di “fare squadra”: Il Pd, la sinistra e Sel hanno bisogno di fare squadra, non ovviamente a costo di un compromesso, non se non c’è un ‘sentimento’ di squadra”, ha spiegato.  “Serve il superamento di due cose: l’idea tecnocratica, cioè pensare che ‘il cosa fare’ lo sappiano 15-20 persone, e l’altra secondo la quale ormai siamo in un mondo in cui tutti sanno cosa fare e veniamo convocati tutti davanti al computer e basta fare un referendum. Si tratta di due visioni sbagliate”.

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