Imu. Mini sospensione, ma solo per la prima casa. Il Pdl tace

ROMA – Prima,hanno fatto credere che l’Imu sarebbe stata sospesa. Poi,  sotto la pressione del Pdl,  addirittura cancellata e i soldi dello scorso anno restituiti. Invece, oggi il governo Letta riunito per la prima volta a Palazzo Chigi con i suoi ministri ha parlato di mini rinvio.

Sì, proprio mini rinvio di giugno, probabilmente solo sulla prima casa. Un’entrata mancata per le casse dello Stato pari a 2 miliardi di euro. Almeno questo è a grandi linee il decreto che oggi il Cdm si appresta a preparare. Stando alle fonti ministeriali, l’Imu non riguarderebbe i capannoni industriali, anche se il condizionale è d’obbligo. I Comuni hanno già messo a bilancio il gettito d’imposta e le compensazioni arriveranno da anticipi di cassa della Tesoreria. Come spiegano le stesse fonti, infatti, si tratta solo di una sospensione per cui non c’è bisogno di copertura e pertanto, al momento, non sembrerebbe necessario un intervento della Cassa depositi e prestiti. L’obiettivo è di superare questo scoglio per poi procedere con calma a una riforma complessiva del sistema da agganciare
anche al catasto e alla Tares.
Tuttavia la preoccupazione non si placa. Come afferma Alessandro Cattaneo, presidente dell`Associazione dei Comuni italiani (Anci): “Non saremo certo noi a dire di no alla sospensione dell`Imu, ma siamo molto preoccupati perchè non vorremmo che gli effetti di tale sospensione ricadano sugli amministratori locali e sui Sindaci, già alle prese con la difficile situazione dei bilanci comunali”.
Epoi: “come Anci, ci aspettiamo a breve un confronto con il Ministero dell`economia per ottenere garanzie e discutere e valutare le modalità applicative della norma che evitino ulteriori problemi alle già stremate finanze comunali”.

Infatti, come spiega l’Anci, la sospensione del pagamento rappresenta una piccola boccata d’ossigeno. Diversa invece e` la prospettiva se la cosa la si guarda con l`ottica delle amministrazioni comunali che hanno, proprio nell`Imu, una delle loro principali fonti di entrata”.
“Ogni riforma fiscale in Italia deve far parte di una strategia più ampia, che renda il sistema fiscale più efficiente e più giusto”, dichiara il portavoce del Fmi, Gerry Rice a chi gli chiede cosa pensi il Fondo dell’ipotesi di eliminare l’Imu. Rice aggiunge poi che il nostro paese  deve perseguire l’obiettivo di un bilancio strutturale che rispetti gli impegni dell’Europa e che rispetti le attuali condizioni economiche. “Le correzioni di bilancio – aggiunge Rice – devono essere compatibili con la crescita, equilibrando il mix di tagli alla spesa e abbassamenti delle tasse”.
Insomma il problema Imu rimane aperto e per ora il Pdl, che ha cavalcato una campagna elettorale incentrata sulla sua abolizione non ha ancora chiarito la sua posizione. Sul tavolo del Cdm si discute anche del rifinanziamento della Cig, soldi che arriveranno in parte dal fondo stanziato dal ministero del Lavoro per la formazione e in parte dalle somme utilizzare dai fondi residui della detassazione dei salari di produttività, e di tagli ai ministri.

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